Firenze – Sei lavoratori su dieci per un totale di 7 milioni di persone erano occupati in agricoltura e dunque veniva dalle campagne la grande maggioranza degli italiani chiamati a combattere la prima guerra mondiale. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sull’Italia ai tempi della grande guerra di cui oggi si ricorda il primo giorno dell’ingresso italiano, per ricordare il sacrificio di quanti sono stati chiamati a combattere, sulla base dei dati raccolti dall’Istat. La popolazione nazionale – sottolinea la Coldiretti – era di 37 milioni con appena 7,5 milioni di famiglie che erano composte in media di quasi 5 persone, piu’ del doppio rispetto ai 2,3 di oggi, sulla base del censimento del 1911.
Il 60 per cento della popolazione attiva – continua la Coldiretti – lavorava in agricoltura, il 22 per cento nell’industria e il 18 per cento in altre attività. Molto elevata – continua la Coldiretti – la percentuale di analfabeti che era pari al 30 per cento tra gli uomini e al 40 per cento per le donne, Le condizioni di salute erano precarie – conclude la Coldiretti – con circa il 15 per cento di morti nel primo anno di vita ed una età media di morte attorno ai 35 anni mentre le malattie piu’ comuni erano quelle dell’apparato respiratorio e di quello digerente con diffusi casi dovuti alla alimentazione inadeguata.