Firenze – Pubblicato per la prima volta nel 1774 I dolori del giovane Werther (Die Leiden des jungen Werthers) giunse alla terza edizione nel giro di un anno ,fu presto tradotto in varie lingue e divenne il romanzo simbolo del primo romanticismo. Oggi, dopo quasi 250 anni mantiene tutta la freschezza dei classici.
Nel capolavoro di Goethe, scritto in forma epistolare, l’attenzione del lettore si appunta naturalmente sulla figura del protagonista e sul suo amore tragico. Tuttavia altrettanto significativa è la figura di Charlotte (Lotte) con il suo fascine discreto ma irresistibile che è un personaggio speculare a Werther.
Più dell’aspetto fisico che, peraltro, tutti considerano incantevole è la personalità di Lotte che intriga e seduce.
Sappiamo che tra i personaggi dei romanzi ogni paragone è improponibile perché non sono omologabili. posseggono una loro unicità .Tuttavia, dato il noto parallelismo tra il Werther e l’Ortis, un confronto, pur con le dovute cautele e i necessari distinguo, appare inevitabile.
Teresa è tout court l’eroina romantica bionda, eterea, la sua entrata in scena è quasi una visione estatica “L’ho veduta, o Lorenzo, la divina fanciulla[…]. La trovai seduta minando il proprio ritratto” (lettera del 26 ottobre).
E tipicamente romantico (anche nell’accezione filosofico-letteraria del dissidio fra ideale e reale) è il topos dell’amore impossibile. Teresa è costretta dall’obbedienza filiale a sposare Odoardo (descritto con toni cupi) perché non solo era ricco e potente ma la sua influenza avrebbe messo il padre al sicuro dalla polizia austriaca che lo perseguiva per le sue idee politiche.
E il padre non esita a far pressioni su Teresa. Quando si accorge che si è innamorata di Jacopo, così la rimprovera “O figlia mia tu vuoi dunque precipitare teco noi tutti”
Il personaggio di Lotte è, invece, più complesso. La ragazza compare quando a Werther viene chiesto di accompagnarla a un ballo .Sta preparando la merenda a una nidiata di fratellini ai quali fa da madre. E’ una donna forte, generosa la cui allegria da coraggio.
Nel corso del ballo si rivela aggraziata e poi coraggiosa quando, durante il temporale inventa un gioco di società per distrarre le fanciulle che erano spaventate. Con atteggiamento understatement rivela di essere stata anche lei spaventata ma è lecito dubitarne
A differenza dell’Odoardo foscoliano, il futuro marito di Lotte, Albert, è descritto da Werther con simpatia (un caro bravo giovane). La ragazza mantiene armonia fra i due. I quali ,andando insieme a passeggio, spesso s’intrattengono parlando di Lotte. Werther considera Albert il migliore degli uomini e apprezza la sua delicatezza, compreso il fatto di non averla mai baciata in sua presenza.
Lotte sa cosa vuole. Non è tanto per l’influenza del padre ma per sua libera scelta che decide di sposare Albert sebbene il crescente feeling con Werther si stia trasformando in amore. .
Per chiunque altra si parlerebbe di opportunismo di ricerca di una sistemazione ma Lotte è Lotte e non si può essere severi con una persona così solare e trasparente. Dice apertamente che intende dare sicurezza ai sui sei fratellini orfani. Non fa pesare il suo sacrificio.
Nei confronti di Werther, si ferma a un amore platonico, gradisce la sua presenza in casa, gli affida incarichi e commissioni . Talvolta il giovane fa proposito di non vederla così spesso, ma quando si sente dire “verrà domani, vero?” scrive nel diario: “ E allora come potrei non andare?”
Lotte è seducente, senza volerlo un po’ allumeuse, perché Werther considera ogni suo gesto come un inconscio messaggio come quando le loro mani si sfioravano. E la fantasia del giovane faceva il resto. Aver legato un regalo di compleanno con i nastri che adornavano il suo vestito durante il ballo del loro primo incontro, forse per lei era solo un modo di riciclare.ma per Werther fu una grande emozione. Altre volte per esortarlo a non bere troppo gli dice: “non lo faccia e, pensi a Lotte” . E arriviamo alla scena del bacio che rappresenta la svolta della vicenda in entrambi i romanzi.
Nell’Ortis, Jacopo, il 12 maggio, scrive di aver visto Teresa addormentata sul sofà, bella come non mai. Due giorni dopo, fanno una passeggiata ad Arquà e scrive che quando lui evocava la bellezza immortale di Laura, lei stringeva forte la sua mano con occhi lacrimosi.
Poi la scena del bacio, in un contesto idillico. Mentre lei era seduta sotto un gelso, Jacopo scrive di sentire ancora le sue labbra rugiadose del suo bacio quando lei lo abbracciava “tutta tremante”.
Ma poi si era staccata quasi atterrita, aveva chiamato la sorellina ed era fuggita via dopo aver detto voce accorata “non posso essere vostra mai” lanciando un’ occhiata con cui pareva rimproverarsi e compiangersi.
Jacopo scrive di avere rimorso non tanto per la sua virtù quanto per il timore di aver suscitato la passione nel suo cuore innocente.
Teresa, dunque, eroina romantica, fanciulla delicata che interiorizza e nasconde la sua infelicità. Incarna la figura della donna in pericolo che sarà ripresa dal cinema americano con bionde ragazze rapite o perseguitate da un destino infelice.
Lotte pronuncia parole quasi analoghe ma con diversa intonazione.
Quando Werher, dopo la lettura “galeotta” dei canti di Ossian , d’impulso, tenta di baciarla, lei lo respingerà con fermezza.
Certamente anche lei era turbata da quel momento d’intimità “ essa strinse le mani di lui se le premette al seno, si chinò con un gesto di appassionato dolore verso di lui e le loro guance infuocate si sfiorarono”. Lui allora la prese fra le braccia, “se la strinse al petto e coprì le sue labbra tremanti di baci furiosi. ”
Ma a questo punto “Werther! -gridò lei respingendolo con voce soffocata ”, e lo scostò da sé; con una debole pressione della mano.
Poi ,ripreso appieno il controllo, assunse un tono autoritario. E quando il giovane cadde ai suoi piedi, lei sebbene “ sconvolta e angosciata” , disse mentre tremava di amore : “Questa è l’ultima volta! Werther! Lei non mi vedrà mai più.“ Poi corse via “con uno sguardo traboccante d’amore” per quello sventurato.
Lotte è, a suo modo, un personaggio tragico. Mette al primo posto i doveri familiari e la lealtà verso il promesso sposo ma non rinuncia a intrattenersi con Werther che vuol considerare alla stregua di un caro amico pur sapendo che non è così. Lo esorta a trovarsi una brava ragazza a cui voler bene ma sa che non può avvenire finché è ossessionato da lei. Che sotto le apparenze di donna di casa abbia il profilo della femme fatale il lettore lo apprende quando viene narrato che uno scrivano di suo padre è letteralmente impazzito per lei.
Lotta avverte che la passione di Werther sta diventando una pericolosa ossessione tanto che talvolta rimproverando il suo eccessivo nervosismo gli dice “mi fate paura Werther” .Ma non decide né di troncare di netto, né di farne il suo amante. Da qui la complessità della figura di Lotte, rispetto alla linearità di quella di Werther che lo porterà al tragico epilogo.
Foto: https://commons.wikimedia.org/wiki/File:WertherLotte.jpg