Aveva voglia di restare sola, di allungare il corpo sulle lenzuola pulite, di cancellare il dolore che si spandeva dentro la sua testa come una salsa scura, di pensare a tre o quattro delle cose che erano successe quella sera, di dimenticare le molte altre che senza dubbio sarebbero successe l'indomani. Forse se sto zitta quando lei finisce di parlare. Forse interpreta il mio silenzio come un invito a lasciarmi sola, ad andarsene. Però, per creare quella sensazione, il precedente necessario era che l'altra le togliesse il braccio dalle spalle, che si ritirasse quella mano festone serpentino che di tanto in tanto le accarezzava il collo o si lasciava cadere sull'abisso, sfiorando appena la punta del seno.
(Traduzione: Sandro Ossola)