Firenze – Il turismo regge, ma l’Italia non è la meta più ambita. Secondo una recente indagine Istat, infatti, fra i 27 Paesi dell’Unione Europea, il “bel paese” si colloca al terzo posto per numero di presenze turistiche. I turisti stranieri sono in calo dell’1,1% rispetto al 2012, con una permanenza media di 3,63 notti sul suolo della Penisola. E ancor più in calo le presenze presso strutture alberghiere dei turisti “nostrani”: -3,4% rispetto al 2012 nelle strutture alberghiere e -5,4% nelle strutture extralberghiere. Anche l’estate (giugno-luglio-agosto) segna una contrazione, con soltanto il 46,1% degli Italiani che sceglie una vacanza sul suolo italiano.
Ma se i turisti sono meno, è interessante anche notare che, sempre secondo il rapporto Istat, i musei e la cultura in genere sono in risalita rispetto ad altri generi di attrattive. Le visite ai musei, ad esempio, sono in ascesa. Meno bene va per i cinema e la tv, che vedono calare il numero dei loro spettatori. In particolare, nel 2013 i turisti italiani a visitare i musei sono stati quasi 39 milioni, con un aumento di 1,8 milioni rispetto al 2012. Su tutte le regioni, ancora una volta il Lazio (17,6 milioni di visitatori), mentre la Toscana (6,1 milioni di visitatori) viene subito dopo ed ha all’incirca lo stesso numero di visitatori delle regioni del Nord messe assieme.
E che la cultura sia in risalita, lo dimostra non solo la flessione di tv e cinema, ma anche l’aumento dei libri pubblicati (59.230 nel 2012) e delle loro vendite (179 milioni di copie). Si tratta, in molti casi (64,8%) di prime edizioni, e sono buoni anche i numeri della piccola editoria di qualità (58,7%) rispetto alle grandi case editrici che, spesso, guardano più al ricavo che alla qualità delle opere. Bene anche il teatro (il 62,6% degli Italiani sopra i 6 anni ha visto almeno uno spettacolo nel 2012), mentre calano i numeri del cinema (dal 52,3% al 47,8% di spettatori dal 2010 al 2012).
Calano, invece, drasticamente i lettori dei quotidiani e dei giornali in genere. E, questo, soprattutto nelle nuove generazioni. Sono le persone di età superiore ai 60 anni, infatti, quelle che ancor oggi comprano più i giornali di carta stampata. Reggono, invece, fra i giovani i libri. La fascia di età compresa fra gli 11 ed i 19 anni è quella più “fertile”, mentre sono in calo soprattutto i lettori sporadici (quelli che leggono da 1 a 3 libri l’anno), sempre più decisi ad abbandonare definitivamente la lettura.