Oggi, visto e considerato che il nostro Papa ha abdicato, iniziamo svelando alcuni clamorosi errori in un film a tema “religioso”. L'opera che andiamo ad analizzare è “Il tormento e l'estasi” (The agony and the ecstay), film storico e biografico su Papa Giulio II e Michelangelo che deve completare gli affreschi della Cappella Sistina. Il film uscì nel 1964, per la regia di Carol Reed, con il grande Charlston Heston che interpreta Michelangelo, Rex Harrison nei panni di Giulio II, Diane Cilento, Adolfo Celi e Alberto Lupo.
1) Commissione del giudizio universale: diversamente da ciò che ci trasmette il film, l'affresco del Giudizio Universale nella parete di fondo della Cappella, non venne commissionato da Giulio II (morto nel 1513) bensì da Papa Paolo III nel 1534.
2) Antenne televisive: in un paio di momenti infatti nelle riprese che inquadrano l'esercito di Papa Giulio II Della Rovere e del Duca di Urbino, si vedono in lontananza le antenne televisive, la stessa cosa poi si ripete quando il Papa sta per benedire l’esercito poco dopo, anche se per un brevissimo istante.
3) Il Papa Giulio II aveva una lunga barba bianca, come riportano anche tutti i ritratti del tempo, ma Rex Harrison, che interpreta il pontefice nel film, si rifiutò fermamente di farsela crescere. Diversamente da lui, nello sceneggiato diretto da J. London, “La primavera di Michelangelo” del 1990, F. Murray Abraham, incarnò perfettamente, almeno a livello fisico, l'immagine del Papa guerriero.
4) Errore di tipo anacronistico: nelle musiche da chiesa si riconosce tra esse il “Cantemus Domino” di Hans Leo Hassler. Questo brano è per l’appunto anacronistico in quanto il musicista tedesco (1564-1612), nacque molto tempo dopo i fatti della Cappella Sistina e compose il brano in un periodo evidentemente ancora più lontano dagli eventi rappresentati nel film.
5) La creazione di Adamo: da un restauro del 1994 infatti è emerso che il famoso particolare delle dita di Adamo e di Dio è stato in realtà ri-dipinto successivamente da un restauro seicentesco (e quindi non poteva essere possibile che comparisse già nella rappresentazione cinquecentesca di Michelangelo nel film), poiché nel 1547 i dipinti furono danneggiati dal salnitroe che aveva causato delle crepe, come riporta Paolo Giovio. Ma il regista Carol Reed non poteva saperlo in quanto si è “scoperto” nel restauro del ’94. Un errore inconsapevole dunque.
Altro film, altri clamorosi errori (bloopers). Vediamo allora un altro bel film storico biografico uscito da pochissimo, “Lincoln”, per la regia di Steven Spielberg, con un cast che comprende Daniel Day-Lewis, Sally Field, Tommy Lee Jones, David Strathairn e Joseph Gordon-Levitt. Qui gli errori non sono tantissimi, ma comunque abbastanza grossolani: vediamone alcuni.
1) Errore astronomico: Quasi tutto il film si svolge nel gennaio del 1865. In una delle scene iniziali Lincoln, parlando con il Segretario di Stato, passa davanti ad un orologio a muro che segna le 5. A Washington, a gennaio e alle 5, sia di mattina che di pomeriggio, è buio, mentre dalle finestre si vede un bel sole splendente.
2) Scena in cui Molly parla con Stevens. In una inquadratura la donna tiene il ventaglio aperto, ma è chiuso nell'inquadratura immediatamente successiva.
3) Verso l'inizio del film, Thaddeus Stevens (Tommy Lee Jones) lascia il suo ufficio e apre una porta che gli si richiude dietro automaticamente: questo grazie ad un “chiudiporta” visibile in alto montato sulla suddetta porta. Ma il film è ambientato tra il 1861 e il 1865, mentre l'invenzione del “chiudiporta”, in inglese “automatic door closer”, risale a dopo il 1885.
4) Nel film si vedono due dei membri del Congresso dell’epoca, eletti in Connecticut, votare contro il XIII emendamento che aboliva la schiavitù dei neri. In realtà, i quattro rappresentanti del Connecticut votarono tutti a favore del XIII emendamento. L'errore del film è stato tra l'altro oggetto di una richiesta di correzione (almeno nel DVD) da parte di un deputato americano del Connecticut.
Per restare in tema storico biografico, anche se qui i fatti raccontati dal regista risalgono ad oltre 2000 anni fa, concludiamo in bellezza con un altro ottimo film, “Alexander”, per la regia di Oliver Stone, con un cast favoloso che comprende Colin Farrell, Anthony Hopkins, Angelina Jolie, Val Kilmer, Christopher Plummer. Uscito nelle sale nel 2005, il film ci racconta la vita di Alessandro Magno, fino alla sua morte avvenuta nel 323 Avanti Cristo. Qui gli errori sono oltre 40: vediamone qualcuno.
1) Verso l'inizio del film, il giovane Alessandro addomestica un cavallo, quindi lo monta e lo porta fuori. Ma se osserviamo i piedi di Alessandro, si vede che sono dentro delle staffe che ancora non esistevano.
2) Errore d'incongruenza (abbastanza grave): alcuni papiri che leggeva Alessandro Magno sono scritti in inglese!
3) Problemi di makeup: sono ben visibili infatti i tatuaggi di Angelina e Colin (lei sul braccio sinistro e lui sul destro) seppur coperti da un abbondante strato di trucco, ed è anche ovviamente visibilissimo il foro per l'orecchino al lobo sinistro di Colin.
4) Lo scriba egizio che all'inizio del film scrive sotto la dettatura di Tolomeo è chiaramente impegnato a scrivere con la mano sinistra. Ciò significa che è mancino. Ma come mai allora lo stesso scriba, nelle scene finali del film, scrive con la mano destra?
5) In molti primissimi piani si vede il dettaglio della corazza di cuoio di Alessandro cucita perfettamente a macchina; ma siamo nel 300 e passa a.C.
6) Alessandro era biondo e quindi il bravo Colin Farrell porta parrucche bionde (o si è fatto decolorare i capelli). Ma non era il caso di fare qualcosa anche per le sue sopracciglia? Si è mai visto un biondo naturale con sopracciglia tipo cespuglio nere?
7) Quando i Macedoni arrivano nell'harem di Dario, una ragazza ha in braccio un gatto bianco ovviamente “persiano”, ma era una razza che ancora non esisteva.
Appuntamento a domenica prossima con altri film ricchissimi di errori.