Gli artigiani di Mellini fanno risplendere le cattedrali

Firenze – Nella Sala delle udienze Pontifice a Città del Vaticano spicca un arcobaleno di colori, una composizione policroma, una vetrata ovale di 40 mq. disegnata da Giovanni Hajnal, artista ungherese, ma la produzione è squisitamente italiana, anzi fiorentina.

A realizzarla è stata Mellini Art Glass & Mosaic, l’azienda fondata nel 1958 specializzata nella realizzazione artigianale di mosaici e vetrate artistiche. Si tratta solo di uno dei tantissimi capolavori sparsi per il mondo che insieme agli interventi di restauro, solo per citare l’ultimo in ordine di tempo, il restauro delle vetrate del Duomo di Pisa, hanno reso questa azienda un punto di riferimento internazionale per le opere artistiche artigianali di qualità in mosaico e in vetro artistico.

A guidarla è Massimo Mellini, 55 anni, di cui quasi una quarantina di esperienza all’interno dell’azienda di famiglia, due sedi una a Firenze, in Via Locatelli e l’altra a New York, venti dipendenti e un giro d’affari di 1,5 milioni di euro per una azienda che produce per il 60% per il mercato italiano e il restante all’estero in paesi come Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Giappone, Hong Kong, Australia, Canada e Stati Uniti. Lo abbiamo incontrato per  per avere il suo punto di vista su un settore artigianale di alta qualità che vede un’azienda italiana ai massimi livelli di espressione.

Come è andato il 2017 in termini sia di fatturato, che di utile, occupazione e collocazione di mercato estero e interno? 

Il 2017 in termini di fatturato e di utile ha avuto una contrazione del 10 % , l’occupazione è stata stabile, la collocazione dei nostri manufatti prevalentemente sul mercato estero.

Quali sono i punti di forza o di debolezza?

Il nostro punto di forza è la qualità del prodotto in relazione al prezzo applicato.

In questi anni di crisi avete puntato sull’innovazione di processo e/o di prodotto? 

In questi anni di crisi abbiamo puntato principalmente ad aumentarne la qualità a parità di prezzo.

vetrate

Quali sono le vostre attese per il 2018 e quali investimenti all’interno di quali strategie intende mettere in atto per migliorare la posizione di mercato? 

Il 2018 si presenta con prospettive migliori rispetto al 2017, contiamo di migliorare la presenza su nuovi mercati e consolidare quella sugli storici anche attraverso la partecipazione ad eventi espositivi in tutto il mondo.

Qual è la sua opinione sulle prospettive dell’economia italiana e quali sono le sue principali debolezze competitive sui mercati internazionali? 

Dopo anni di crisi, ci aspettiamo un 2018 in linea con le previsioni di crescita mondiale globale, aumentate dalla previsione di una relativa perdita di forza dell’Euro nei confronti dell’area dollaro nostro storico mercato di sbocco.

In generale qual è la sua visione sull’evoluzione del settore nel quale opera la sua azienda?

Il settore in cui operiamo, artigianato artistico di nicchia, soffre di una perdurante aggressione di concorrenti mondiali di piu’ basso livello e prezzi ai quali la domanda riserva sempre maggiori quote.

In particolare come intende affrontare le sfide della cosiddetta industria 4.0, cioè l’applicazione integrata delle tecnologie ICT e robotiche e anche l’uso dei nuovi media nel rapporto con clienti e fornitori?

Producendo artigianalmente opere realizzate a mano, abbiamo una marginale applicazione tecnologica e robotica mentre pensiamo ad evolvere e rinnovare nell’uso dei nuovi media.

vetrate2

A suo parere al livello nazionale sono efficaci e sufficienti gli incentivi previsti dal progetto governativo?

Aspettiamo di valutarne l’efficacia dopo un primo periodo di applicazione mentre se ne puo’ gia’ valutare la poca dotazione rispetto all’ambizione del progetto. 

Che impatto ci sarà sull’occupazione prescindendo dalla sua azienda e quali cambiamenti nel sistema industriali regionale e nazionale ?

Riteniamo che ci potrà essere una ricaduta positiva sull’occupazione solo qualora sinergico con tutti gli altri aspetti concorrenziali del sistema paese per poter apportare cambiamenti positivi nel sistema industriale.

Come evolve la figura del manager e quali sono a suo parere gli aspetti essenziali della sua formazione?

La figura del manager si caratterizzerà, anche grazie a specifica formazione, per capacità di interpretare le previsioni di tendenza e di elaborarle in azienda.

Foto: Massimo Mellini

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