GKN, Rsu: “I licenziamenti non sono passati”

Firenze – Concluso il tavolo MISE sulla vertenza GKN, una nota dell’Rsu di fabbrica, mette nero su bianco vittorie, dubbi e criticità. “Ad oggi l’unica cosa ufficiale che possiamo continuare a dire è che i licenziamenti in Gkn non sono passati. E questo è evidentemente un risultato della lotta. Nelle prossime ore ci concentriamo sull’emendamento antidelocalizzazioni in Commissione Bilancio e sullo sciopero generale – si legge nella nota diramata dalla Rsu GKN –  se Gkn Firenze può passare in continuità produttiva e occupazionale a un eventuale compratore, questo avviene perché la lotta l’ha difesa e preservata. Tuttavia rimane il grande problema dell’assenza totale di una politica industriale pubblica e del ridimensionamento del settore dell’automotive, nonostante i numerosi fondi del Pnrr”.

“Al Governo, ad Invitalia e a tutte le parti in causa abbiamo ribadito la necessità che soprattutto in questa fase ci siano garanzie su un timing certo, sulla continuità occupazionale e di diritti per i lavoratori, sul profilo degli investitori e sui piani industriali. Garanzie che devono essere concrete e certe, in un processo che deve assicurare trasparenza e condivisione. Fuori quindi da un gioco delle parti, che le istituzioni giochino il loro ruolo, senza scaricabarile”.

“Il solo fatto che il MISE abbia dovuto richiamare Gkn alla sua responsabilità sociale d’impresa e che questa abbia declinato appellandosi paradossalmente al rispetto delle leggi della Repubblica, la dice lunga sull’importanza di sostenere la legge che abbiamo presentato e sulla necessità di approvare l’emendamento sulle delocalizzazioni in discussione in Commissione Bilancio in questi giorni”.

Intanto, la svolta della vertenza GKN potrebbe davvero essere a un passo: la trattativa tra l’advisor Borgomeo e la GKN può concludersi già prima di Natale.

Sulla questione, intervengono i sindacati, Uilm e Cgil, partendo proprio dal fatto che Borgomeo, l’advisor dell’azienda, ha prefigurato l’acquisizione delle quote di Gkn entro la prossima settimana. “Speriamo che l’operazione possa davvero portare quanto prima al ritorno al lavoro dei circa 400 lavoratori coinvolti, a cui si aggiungono i colleghi del primo indotto”, è il commento di Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm, e Davide Materazzi, segretario della Uilm di Firenze al termine dell’incontro al ministero dello Sviluppo economico.

 Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile automotive, Daniele Calosi, segretario generale Fiom-Cgil Firenze, Prato e Pistoia e Silvia Spera, area politiche industriali per la Cgil nazionale, spiegano che “Gkn dovrebbe formalizzare il passaggio della proprietà della società all’advisor entro la fine dell’anno. In questo periodo di tempo l’azienda si impegna a non riaprire la procedura di licenziamento collettivo. Si sta ragionando sulla costituzione di una due diligence già a partire dalla prossima settimana, previa la condivisione del percorso con le organizzazioni sindacali. Servono, però, maggiori elementi di garanzia sulla continuità occupazionale” e “la questione fondamentale da chiarire è la continuità occupazionale nella fase di traghettamento. Per tali ragioni chiediamo al Governo di assumere un ruolo di garanzia e di controllo”.

Concludono i rappresentanti della Cgil: “Nonostante questo, nonostante una moderata soddisfazione, non possiamo dire che non rimangono sul tavolo molti punti interrogativi alcuni dei quali portano con sé degli elementi per noi pregiudiziali e che potranno essere risolti al prossimo tavolo dove l’Advisor (divenuto qui imprenditore) si dichiara pronto a prendersi piene responsabilità su intero progetto se necessario”.

Il tema della discussione rimane la garanzia di veder nascere un progetto di riconversione industriale, in piena continuità produttiva ed occupazionale “anche laddove fallisca l’obiettivo principale dell’advisor di cedere lo stabilimento ad altro soggetto industriale”, incalza l’Usb. 

Ecco ciò che secondo l’Unione sindacale di Base è una grave criticità: “Sparisce completamente la responsabilità di GKN, che scompare dal quadro e non offre nemmeno alcuna garanzia nel caso in cui la trattativa con Borgomeo non vada a buon fine ed anzi si dichiara pronta a riaprire la procedura nel caso di un fallimento della compravendita. Una arroganza inaudita”.

“Come USB – continua la nota – abbiamo posto con forza la questione delle tutele occupazionali e salariali dei lavoratori Non può esserci nessun percorso se non avviene in questo quadro di tutele. Abbiamo detto chiaramente che la forza di questa vertenza è stata dettata dalla capacità dei lavoratori di far emergere con chiarezza il tema delle delocalizzazioni e del comportamento brutale di queste aziende multinazionali che prosciugano fondi pubblici e poi scappano”.

“Abbiamo posto la necessità che il percorso offerto dall’advisor Borgomeo sia un percorso di coinvolgimento totale dei lavoratori nelle scelte, anche sull’azienda potenzialmente subentrante: nell’ambito di questa vertenza non è indifferente quale sia il modello di sviluppo economico e di strategia industriale indicato per questo paese, motivo per cui abbiamo rivendicato da subito la nazionalizzazione. Oggi anche davanti al subentro di un soggetto privato non si può prescindere dall’intervento di Invitalia, dal coinvolgimento dei lavoratori sulle scelte di cosa vuoi produrre e di come vuoi produrlo. Al Ministero (che ha garantito un impegno di mero monitoraggio), all’advisor Borgomeo abbiamo chiesto il coraggio di stare dalla parte dei lavoratori ed affrontare la sfida della reindustrializzazione dello stabilimento assumendosi la piena responsabilità d’impresa”.

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