Firenze – Il sindaco Dario Nardella, in qualità anche di presidente di Eurocities, ha scritto oggi alla Presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen sul caso Gkn chiedendo che “l’Unione europea si prenda le proprie responsabilità” e auspicando “un autorevole impegno diretto della Presidente sulla situazione dello stabilimento di Firenze”. La vicenda della GKN è nota: licenziamento di massa (422 operai diretti, oltre 500 posti di lavoro a rischio per l’indotto) giunto senza preavviso, via mail, ai lavoratori. Ad ora, senza margine di contrattazione, se non l’esile speranza avanzata dalla proposta del viceministro del lavoro, Alessandra Todde, che pone all’attenzione dell’azienda la possibilità, intanto, di concedere 13 settimane di cassa integrazione per tentare di trovare una souzione. L’azienda, una multinazionale di proprietà del fondo di investimenti Melrose, costruisce semiassi. Ricordiamo che il primo cliente dell’azienda è un’altra multinazionale, il gruppo automobilistico Stellantis, i cui ordini coprono circa l’80% degli ordini.
“Come per molte altre vicende simili accadute all’interno dei paesi dell’Unione, la dismissione dell’impianto non è dettata dagli effetti della crisi economica, ma al contrario dalla volontà di grandi fondi finanziari di aumentare ad ogni costo il proprio profitto, senza rispettare e riconoscere il valore del lavoro, sfruttando il gap salariale e fiscale, spesso molto rilevante, presente tra i Paesi dell’Unione Europea – si legge nella lettera di Dario Nardella inviata alla presidente della UE – Siamo con tutta evidenza di fronte ad un comportamento aziendale grave ed ingiustificabile nei confronti del quale a livello locale stiamo attivando ogni azione possibile, pur consapevoli che i nostri mezzi sono estremamente limitati di fronte a crisi aziendali di questa portata”.
Inoltre, il sindaco di Firenze parla dell’interesse “europeo” che tale vicenda riveste. “Mi permetto di evidenziare che la realtà di GKN si inserisce nel contesto europeo di transizione ecologica dell’industria automotive, come da lei prospettato lo scorso 14 luglio in occasione della presentazione del piano “Fit for 55”, all’interno del quale è previsto che tutte le autovetture nuove immatricolate a partire dal 2035 saranno a zero emissioni”.
Continua Nardella: “Al netto dell’oggettivo impegno del governo italiano e regionale sulla vicenda, mi permetto dunque di rivolgermi a lei, Presidente Von Der Leyen, che ha recentemente aperto lo State of The Union di Firenze citando Don Lorenzo Milani ed il suo “I care”, ovvero mi faccio carico delle responsabilità.È infatti oggi più che mai necessario che ognuno si interessi al prossimo e che l’Unione Europea si prenda le proprie responsabilità affinché da un lato vengano poste in essere misure di contrasto alla concorrenza sleale che sfrutta condizioni fiscali e livelli salariali più bassi in alcuni Stati rispetto ad altri, causando disoccupazione e perdita di lavoro e, dall’altro, vengano regolamentate le attività dei grandi gruppi di investimento che, talvolta beneficiando anche di aiuti pubblici, pongono in essere attività speculative”.
Per quanto riguarda il principio, contemplato dalla normativa comunitaria, della libertà della concorrenza, “fin dal Trattato di Amsterdam del 1997 – scrive Nardella – la promozione di un elevato livello di occupazione e del progresso economico e sociale sono stati incardinati tra gli obiettivi dell’UE, conferendo inoltre alla CE la responsabilità di sostenere e integrare le attività degli Stati membri in tali settori, incoraggiando la cooperazione tra questi ultimi e sviluppando una strategia coordinata”.
Prosegue il presidente di Eurocities: “Inoltre, la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, che con il Trattato di Lisbona ha assunto valore vincolante, riconosce i cosiddetti «diritti di solidarietà», come il diritto dei lavoratori all’informazione e alla consultazione, il diritto alla contrattazione collettiva e a condizioni di lavoro giuste ed eque; principi generali che sono venuti a mancare in questa vicenda.
Infine, solo tre mesi fa in occasione del Porto Social Summit, dove ci siamo incontrati, gli Stati Membri e le organizzazioni economiche e sociali hanno ribadito l’impegno europeo in tema di diritti sociali. In particolar modo abbiamo richiesto “un’attenzione particolare sul rafforzamento dei diritti dei lavoratori e sui sistemi di sicurezza sociale”.”.
Conclude Nardella : “Le chiedo pertanto un suo autorevole impegno diretto sulla situazione dello stabilimento di Firenze, poiché come riaffermato in occasione del vertice di Porto, ora più che mai l’Europa deve essere il continente della coesione sociale e della prosperità”.
Foto copertina: presidio GKN, luglio 2021, Luca Grillandini