Gkn, lettera dei sindaci a Draghi, con Pap la vicenda entra in Parlamento europeo

Firenze – Gkn, le iniziative non si fermano. Intanto, arriva un appello al presidente Draghi contro le delocalizzaizoni, che vede primi firmatari i sindaci di Campi Bisenzio Emiliano Fossi e di Firenze, Dario Nardella. Le adesioni vedono già la sottoscrizione di cento sindaci, mentre altre firme stanno arrivando. Nella lettera, è messo in primo piano il fatto che ciò che sta accadendo alla Gkn (ricordiamo che il 9 luglio scorso partirono dall’azienda 420 mail di licenzimaneto per altrettanti lavoratori. La perdita di lavoro, contando l’indotto è stimata a 500 posti per difetto) è una vicenda che riguarda tutto u sistema economico e sociale, capce di ripetersi ancora se non verrano cambiate le regole.

“Le persone e i territori non possono essere trattati così, come se fossero strumenti di un profitto senza scrupoli – si legge nella lettera –  Lavoriamo ogni giorno con migliaia di imprese, cerchiamo insieme di offrire benessere e lavoro e sappiamo quanto il loro modo di agire sia diverso rispetto a quanto visto a Campi Bisenzio. Ma quello che è successo poteva succedere.
Può succedere che la finanza pieghi le scelte verso la speculazione invece che verso la produzione.
Che le chiusure giungano improvvise e inaspettate.
Che si blocchi una fabbrica che rende e lavora.
Che si rifiuti il confronto con le istituzioni per salvare lo stabilimento e chi ci lavora.
Può succedere, insomma, che ci sia chi fa finta che l’articolo 41 della nostra Costituzione non esista.
Dobbiamo impegnarci a rimettere le persone e i territori al centro dello sviluppo”.
Inoltre, continua la lettera rivolta al premier, “dobbiamo lavorare perché la transizione ecologica non diventi una scusa ma sia l’occasione per difendere insieme l’ambiente e il lavoro, sostenendo le imprese che si impegnano a farlo.
Per questo, da Sindaci abituati ogni giorno a guardare le persone negli occhi, chiediamo al Presidente del Consiglio Mario Draghi di approvare rapidamente una norma efficace e severa contro le delocalizzazioni, in una strategia di sviluppo del Paese che premi e valorizzi le imprese  che invece investono correttamente in Italia privilegiando l’occupazione e la produzione. Chiediamo altresì al Presidente Draghi di mettere in campo tutte le iniziative – a livello nazionale e europeo – perché quello che abbiamo visto non possa più ripetersi. Le istituzioni si schierino, tutte insime, dalla parte delle persone”.

In questi giorni ha preso vita anche l’iniziativa di Potere al Popolo, che insieme ad alcuni operai del Collettivo di fabbrica della GKN, ha incontrato un gruppo di parlamentari europei, membri del GUE (Gruppo della Sinistra Europea), per parlare della chiusura del sito di Campi Bisenzio (Firenze) e dei 500 licenziamenti, decisione comunicata lo scorso 9 luglio dal fondo di investimento britannico Melrose, proprietario della GKN.

La rilevanza del fatto, non solo locale ma europea, una rilevanza “di sistema”, è sottolineata da Pap, che nella nota scrive: “La chiusura dell’impianto di Firenze non riguarda solo il territorio toscano o italiano; è, al contrario, di rilevanza europea. Dopo l’acquisto nel 2018 di GKN da parte della Melrose, sono stati annunciati 170 licenziamenti a Kings Norton (Birmingham, UK), 540 a Offenbach in Germania, 520 a Erdington (Birmingham), e ora 500 a Campi Bisenzio. Questi licenziamenti sono una diretta conseguenza delle politiche di libero mercato e dumping sociale promosse dall’Unione europea”.
Se le multinazionali dell’automotive si muovono su uno scenario mondiale,  “tagliando diritti e salari e delocalizzando la produzione, è emersa la necessità di organizzarsi a livello internazionale. Il rischio da scongiurare, infatti, è che le multinazionali pianifichino a livello sovranazionale una transizione ecologica che diventi solo un affare per le grandi imprese e un massacro sociale per i popoli del continente.  Il confronto con gli eurodeputati ha permesso di fare un passo in avanti in questa direzione”.
La solidarietà degli eurodeputati si misura anche con azioni concrete. Intanto, “per mostrare vicinanza e offrire risonanza internazionale a questa battaglia, gli eurodeputati del GUE si stanno organizzando per portare la loro solidarietà ai lavoratori della GKN di Firenze dai lavoratori e fare pressione sul governo italiano che ha il potere di intervenire ma non lo sta usando”; inoltre, comunicano da Potere al Popolo, i parlamentari della sinistra europea si stanno già attivando all’interno delle istituzioni europee per denunciare l’atteggiamento dell’azienda. L’eurodeputato belga Marc Botenga, membro del PTB, ha infatti sottoposto un’interrogazione alla Commissione europea sul tema dei finanziamenti pubblici, anche europei, di cui ha goduto in questi anni la GKN, evidenziando così che non si può permettere che le aziende prendano soldi pubblici e paghino dividendi agli azionisti per poi chiudere e licenziare.
“La disponibilità dei parlamentari europei è assolutamente centrale” – spiega Giuliano Granato, portavoce nazionale di Potere al Popolo!, presente alla riunione online. E aggiunge: “Rimanere sul terreno nazionale è come giocare per 90 minuti nella propria area di rigore mentre l’avversario può far girare la palla a tutto campo: vincere diventa impossibile. L’impegno degli eurodeputati è perciò fondamentale, non solo come forma di sostegno ai lavoratori, ma anche come strumento di pressione sul governo e sulle istituzioni italiane, nonché sulla Melrose, affinché vengano immediatamente fermati i piani della multinazionale e restituita speranza e futuro a 500 famiglie e a un’intera comunità”.
Il prossimo sabato, 18 settembre, a Firenze si terrà la manifestazione nazionale organizzata dal Collettivo di Fabbrica-Lavoratori della GKN contro le delocalizzazioni.
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