Pistoia – È di recente la vergognosa notizia che, secondo la Cassazione, se una donna viene stuprata dopo aver bevuto molto, e volontariamente, i suoi violentatori non avranno l’aggravante di aver approfittato di una persona incapace di difendersi. Mi chiedo quali menti perverse possano arrivare a tanto. Perché occorre davvero essere fuori da ogni logica per sentenziare così.
Che significa tutto questo? In sostanza: ti sei volontariamente ubriacata, sono solo fatti tuoi se non eri in grado di difenderti al meglio. I cattivi restano cattivi, e colpevoli di averti stuprato, beninteso, ma tu sei colpevole di esserti ubriacata. Quindi, se la donna stuprata si ubriaca perché le versano da bere, gli stupratori avranno l’aggravante, ma se la donna che viene stuprata si è versata da bere da sola, così tanto da ubriacarsi, nessun aggravante viene addossato per l’alcol agli stupratori.
Da qui, al di là dello sconcerto che inevitabilmente arriva dopo simili indecenze, alcune considerazioni. La prima, ovviamente al limite dell’ironia, anche se non opportuna per un tema simile ma voglio dirla: per una donna diventa scelta migliore quella di uscire con uno “stupratore” gentiluomo, di quelli che ti versano gentilmente da bere, così quando ti violenterà, avrà la pena più alta.
La riflessione, quella seria: dopo anni di battaglie, e di denunce, di convegni e manifestazioni, siamo al punto di partenza. I reati, e le aggravanti, si configurano a seconda del “tipo”. Prendiamo ad esempio il reato di “omicidio stradale”. Si imputa di reato chi si metta al volante ubriaco, indipendentemente che l’alcol lo abbia assunto di sua volontà o glielo abbiano “imposto”. Giusto?
Perché non è uguale per questo ambito? Perché se una donna viene seviziata, violentata, stuprata, ed è volontariamente ubriaca, l’aggravante decade? Ma non è dovere dell’uomo ( in senso di genere umano) quello di non approfittare di chi non ha piena facoltà di se stessa? Non rientra nel novero dei doveri di tutti quello di non sfruttare il momento di fragilità di chi non sia incapace di intendere o di difendersi? Che sia in quella condizione perché ha bevuto spontaneamente o meno, non rende meno vile l’azione di chi commette reato di stupro ( come altri del resto) .
Poi c’è chi porta una donna a bere, in mille modi diversi, e con mira già ben chiara. E chi approfitta di una donna ubriaca, perché si è ubriacata da sola, e trae vantaggio dalla circostanza, ma non ha premeditato lo stupro. In questi casi, come si può o non si può, considerare l’aggravante? Sussiste, eccome. Ed è comunque quello di aver approfittato di persona in condizioni di non lucidità, e quindi inconsapevole.
Giustizia? Cieca e bendata.