Firenze – Da oggi i tempi della giustizia del foro fiorentino saranno più rapidi. Grazie alla convenzione siglata dal Comune di Firenze con il Tribunale e la Camera di Commercio si apre la via a una “giustizia 2.0”, in cui i tempi dei processi saranno più brevi e l’accesso agli atti più immediato.
L’informatizzazione e l’accesso virtuale alle carte – insieme a un uso sempre maggiore di arbitrato e mediazione (anche internazionale) e alla digitalizzazione di firme e documenti – permetterà di risparmiare tempo e risorse, e contribuirà a dare nuovo smalto al rapporto tra cittadino e istituzioni. L’accordo, firmato stamattina in Palazzo Vecchio dal sindaco Nardella, dalla presidente del Tribunale di Firenze Marilena Rizzo e dal presidente della Camera di Commercio Leonardo Bassilichi, vede Firenze apripista e rappresenta il passaggio successivo alla collaborazione già avviata nel 2012 per garantire tutti gli strumenti utili al processo telematico. I magistrati che hanno aderito al progetto hanno già ad oggi un indice di ricambio delle pratiche più alto del 13%, un grado di smaltimento del 48% e una durata dei procedimenti pari alla metà di quella di colleghi che non fanno ricorso al digitale (in un anno, all’interno delle stessa sezione, i giudici “informatizzati” hanno emesso 358 ordinanze contro le 142 degli altri giudici).
Con la nuova convenzione si punta a incrementare questi strumenti, aprendo alla possibilità per i professionisti di collegarsi al portale telematico anche attraverso smartphone o, per il cittadino, di accedere online al proprio fascicolo, evitando così una mezza giornata spesa in Cancelleria. Con una più rapida interlocuzione tra istituzioni si guarda alla qualità del servizio al cittadino e al bene dell’economia: la lentezza della giustizia è infatti una delle cause principali della disaffezione delle imprese sulla strada degli investimenti. “Quando sono diventato presidente della Camera di Commercio – ha detto Bassilichi – ho subito cercato di capire cosa ci fosse al cuore della reticenza di molte multinazionali a investire poco o male sul territorio. Con mia sorpresa ho scoperto che non si trattava dei sindacati, ma dei tempi della nostra giustizia. Da allora, lo scopo è stato quello di ridurli”
Inevitabile, dunque, la collaborazione con il Tribunale, in forma di finanziamento per l’acquisto degli strumenti informatici necessari. Ad oggi il processo civile telematico, più affermato rispetto a quello penale, ha dato i risultati auspicati. A questi – come ha reso noto Marilena Rizzo – ha contribuito anche il crescente affiancamento di stagisti ai giudici per le procedure civili. “A fronte dei tagli al personale delle cancellerie, la figura dello stagista ha contribuito molto a rendere più snello lo smaltimento dei processi”.
I punti principali della nuova convenzione vedono da oggi gli atti definiti dal registro delle Imprese e dal Tribunale circolare per via telematica, la fornitura gratuita ai giudici degli strumenti necessari alla firma digitale – smart card e token Usb – e il potenziamento del ricorso all’arbitrato e alla mediazione (anche attraverso il progetto Nausicaa nell’ambito dell’Osservatorio sulla giustizia civile e la creazione di un infopoint dedicato all’interno del Tribunale). È infine prevista la creazione di un Tavolo tecnico metropolitano aperto alle istituzioni, gli enti e gli ordini del territorio per il coordinamento di quelle attività inerenti i tempi della giustizia, a beneficio di imprese e cittadini.