Firenze – E’ Giuseppe Fanfani il nuovo Garante dei diritti dei detenuti della Toscana, nominato dal Consiglio regionale a maggioranza, dopo un lungo dibattito, con ventuno voti favorevoli, nove contrari e sette astensioni. Nato nel 1947, avvocato, è stato deputato, sindaco di Arezzo e componente laico del Consiglio superiore della Magistratura.
Perplesso sul percorso seguito per procedere alla nomina, alla luce di una mozione approvata dal Consiglio, si è detto Marco Casucci (Lega), che ha dichiarato il voto contrario: “Basta con due pesi e due misure. La situazione delle carceri è esplosiva e va affrontata nel suo complesso – ha affermato – bisogna spostare lo sguardo anche sulle condizioni della polizia penitenziaria”.
Di parere opposto Tommaso Fattori (Sì-Toscana a sinistra): “C’è assoluto bisogno invece di una figura come questa – ha affermato – Specie in una situazione di emergenza come l’attuale”. Sulla stessa lunghezza d’onda Gabriele Bianchi (Gruppo misto), che ha ringraziato il predecessore Franco Corleone, in carica dal 2013, “che ha portato avanti questa missione”.
Apprezzamento per la figura del nuovo Garante è stata espressa dal capogruppo del Pd Leonardo Marras: “Diamo corso ad una nomina di questo livello in un ruolo di coordinamento, da tutti ritenuto necessario”.
Perplessa Serena Spinelli, Gruppo misto, che si è astenuta: “Nominiamo una figura di garanzia, abbiamo perso fin troppo tempo. Se ci fosse stata maggiore condivisione, sarebbe stato meglio”. Per queste stesse ragioni Monica Pecori (Gruppo misto) ha dichiarato voto di astensione.
Voto contrario invece per Paolo Marcheschi (FdI): “Si è persa un’occasione, proprio perché non si è cercato una condivisione – ha detto – che avrebbe rafforzato il lavoro che il Garante è chiamato a svolgere”.
Lo stesso motivo che ha spinto Andrea Quartini (M5S) ad annunciare il voto di astensione: “E’ un segnale su una modalità di agire che ci lascia perplessi”.
“Tutte le candidature erano di ottimo livello – ha osservato Maurizio Marchetti (Fi), annunciando il suo voto di astensione – Non abbiamo avuto modo di confrontarci per giungere ad una larga condivisione”.
Il Garante dei diritti dei detenuti svolge, in collaborazione con le competenti amministrazioni dello Stato e della Regione, numerose funzioni tra cui assumere ogni iniziativa volta a verificare che ai soggetti sottoposti a misure restrittive della libertà personale siano erogate le prestazioni inerenti al diritto alla salute, al miglioramento della qualità della vita, all’istruzione e alla formazione professionale e ogni altra prestazione finalizzata al recupero, alla reintegrazione sociale e all’inserimento nel mondo del lavoro.
Segnala agli organi regionali eventuali fattori di rischio o di danno dei quali venga a conoscenza su indicazione dei soggetti interessati o di associazioni e organizzazioni. Interviene nei confronti delle strutture e degli enti regionali in caso di accertate omissioni o inosservanze.