“Continuiamo a essere il quartiere più giovane della città, anche se i processi d'invecchiamento cominciano a farsi sentire anche qui. Continuiamo a mantenere una proporzione fra giovanissi, giovanissimi e popolazione fra le più alte della città”. E' così che esordisce Giuseppe D'Eugenio, presidente uscente del Quartiere 4, che per anni è stato punto di riferimento, di incontro, di dibattiti anche robusti con la comunità del Quartiere 4. Una comunità che con la sua architettura operaia risalente a La Pira (la famosa “città-giardino) , con la sua propensione all'edilizia, ma soprattutto con la sua cura del lato sociale della convivenza cittadina sembra davvero mantenere un “passo in più” rispetto ad altre realtà cittadine, soprattutto per le giovani coppie.
“Il minore costo degli appartamenti come dato di attrazione delle giovani coppie vale solo fino a 10-15 anni fa. Ora, che i prezzi sono aumentati anche nel nostro quartiere, a valere sono le possiblità offerte dall'ampiezza del verde urbano e dei servizi”, ricorda D'Eugenio. Tutti dati che comunque uno scarto, anche per quanto riguarda la qualità della vita urbana, lo rappresentano.
“In tutti questi anni, siamo stati uno dei quartieri in cui si è costruito molto, nuova edilizia privata e pubblica che ha costituito un polo di attrazione per giovani coppie, contando anche sul fatto che c'è per legge una quota che riguarda proprio loro. Per fare un confronto col centro storico, vigono valori fondiari sproporzionati, oltre a esserci una grossa difficoltà per il vrde, anche se resiste e rimane e dovrà rimanere sempre una riserva di valori culturali e antropologici fondamentali per l'identità stessa di Firenze. D'altro canto, un dato di fatto che riguarda il nostro quartiere è il rallentamento dell'attività edilizia che, mi auguro pensando all'occupazione di suolo, rallenterà ancora. Tuttavia, il rallentamento di cui sopra non significa rallentamento della possibilità di avere nuovi spazi abitativi. Anche noi abbiamo i nostri contenitori, ad esempio in via Assisi o ancora più importante, la Caserma dei Lupi di Toscana: 33mila metri quadri, non tutti a scopo abitativo, è chiaro, ma con una potenzialità immensa per l'abitare”.
Dunque, il quartiere 4 si prepara alle nuove sfide del presente e dell'immediato futuro, non solo sotto il profilo della disponibilità di alloggi: “Torniamo a pensare al famoso progetto della città a misura di bambino, declinandolo tuttavia in città a misura delle fasce più fragili, dei soggetti più delicati, bambini dunque ma anche anziani o persone con qualche forma di disabilità. Una città insomma amica, in cui l'amicizia nei confronti dei soggetti più delicati la porta fatalmente a essere una città in cui tutti si trovano bene e abitano con facilità e soddisfazione. Il contrario, vale a dire una città “nemica” dei soggetti fragili è una città nemica di tutti. Questa “facilità” del vivere la città da parte dei bambini, degli anziani e dei disabili è senz'altro un buon indicatore di cui va tenuto sempre conto”.
Photo Credits: Limonaia di Villa Strozzi