Firenze -Potrebbe ormai essere dietro l’angolo la venuta di Elisa Simoni a Firenze come vice di Nardella. Frenetiche telefonate sono intercorse fra Firenze e Roma, il corteggiamento di Nardella è sempre più serrato, e già oggi potrebbe chiudersi la vicenda. Al massimo entro domattina.
Del resto, la venuta della deputata del Pd come vicesindaco nella squadra di Nardella, è un’operazione che mette insieme alcuni punti politici. Considerando il fatto che a breve ci sarà anche il ricambio della segreteria nazionale, dove Simoni potrebbe a buon diritto trovare posto, tuttavia la sua presenza a Firenze potrebbe risultare più utile, riequilibrando una giunta che, a giudicare i nomi usciti in questi giorni sui giornali, rischia di essere troppo “renziana”. Un’ipotesi che non dispiace in primis allo stesso Renzi, che preferirebbe tenerla come “battitore libero” di una squadra in cui comunque ricoprirebbe sì un incarico importante, ma tuttavia “controllato” e “controllabile”, tanto più che l’ex-assessore provinciale è comunque la punta emergente di un movimento ancora in fase costituente interno al Pd; non del tutto antirenziano e tuttavia neppure del tutto in sintonia con la linea del segretario. Un mondo ancora in fieri sia a livello nazionale che locale ma che tutto fa presupporre che presto avrà gambe. E che chiuderà, secondo alcuni, nell’angolo la frangia degli “integralisti” che, anche a livello fiorentino, hanno segnato il passo in questa ultima tornata elettorale.
Un mettersi a disposizione, quello di Simoni, che tuttavia mantiene un suo “presidio” di agibilità e autonomia. Infatti, dal momento che non è prevista l’incompatibilità, non ci sarà nessun problema per quanto riguarda il “mantenere” la funzione di deputata. Un ottimo “scudo” se qualcuno pensasse, ipotesi del tutto di scuola, di potere sottoporre il nuovo vicesindaco a pressioni un po’ troppo invasive.