Giovanni XXIII, lo strano “antipapapa” amico di Firenze che salvò la Chiesa

Firenze – Nel Battistero di Firenze (il bel S.Giovanni citato da Dante nella Divina Commedia), vicino all’altare maggiore troviamo uno splendido monumento funebre realizzato da Michelozzo e da Donatello (con una mirabile statua bronzea della persona sepolta): è quello di Baldassarre Cossa, l’antipapa Giovanni XXIII, personaggio controverso morto a Firenze nel 1419 e protagonista di vicende sconcertanti.
Appartenente a una potente famiglia ischitana dopo una brillante carriera ecclesiastica, agevolata anche de papa Bonifacio IX che era suo parente, riuscì ad ottenere la porpora cardinalizia (i suoi avversari dissero che l’aveva comprata sborsando una enorme somma messa insieme con la vendita delle indulgenze). Nominato legato pontificio a Bologna strinse alleanza con Firenze e, in particolare, con la famiglia Medici.
La Chiesa era allora lacerata dallo Scisma d’Occidente e aveva due papi: a Roma Gregorio XII ,ad Avignone Benedetto XIII. Allora il card. Cossa che era divenuto ben presto uno dei prelati più autorevoli, si fece promotore e finanziatore di un Concilio, convocato a Pisa nel 1408 per cercare di ricomporre lo scisma. Il Concilio depose i due papi avversari e ne elesse un terzo, Alessandro V che però in meno di un anno morì. Nel Conclave che durò solo tre giorni (1410) fu eletto proprio il card, Cossa che prese il nome di Giovanni XXIII.

Uno di coloro che beneficiarono di questo evento fu Giovanni di Bicci in quanto il Banco dei Medici ebbe un ruolo di promo piano nell’amministrazione delle finanze pontificie. Ma il nuovo papa entrò in conflitto con Ladislao re di Sicilia che mirava ad occupare Roma e quindi veniva minacciata l’esistenza stessa dello Stato della Chiesa, mentre i due papi deposti non si arrendevano e cercavano alleanze. A Pisa era stato stabilito di convocare entro breve termine un nuovo Concilio e per volere dell’imperatore Sigismondo, fu scelta la città di Costanza. Giovani XXIII si adeguò ma l’assemblea conciliare gli si mostrò subito ostile. Molti – e tra questi l’imperatore -lo consideravano elemento non di unione ma di divisione, una sorta di terzo papa che si aggiungeva agli altri due Gregorio XII e Benedetto XIII. Per deporlo fu istruito contro di lui un vero e proprio processo da cui deriva la leggenda
nera che lo ha accompagnato nel corso dei secoli Accusato di essere simoniaco, corrotto stupratore, fu deposto e imprigionato Il processo si concluse  il 29 maggio 1415.

Dopo due anni ci carcere fu liberato grazie al pagamento del riscatto da parte di Giovanni di Bicci. Dopo aver fatto atto di obbedienza al nuovo papa Martino V fu reintegrato nel ruolo di cardinale. Venne ospitato a Firenze da  Cosimo il Vecchio ma ormai distrutto nel fisico e nel morale morì pochi mesi dopo.
Per secoli nessun papa prese il nome di Giovanni fino a che nel 1858 Angelo Giuseppe Roncalli interruppe questo black out assumendo il nome di Giovanni XXIII considerando quindi definitivamente Baldassarre Cossa come antipapa. In effetti, fino al 1947 Cossa era presente nell’Annuario pontificio e quindi annoverato fra i papi ( anche la profezia di Malachia lo annovera tra i papi con il motto cervus sirenae). E questo conferma che questo personaggio è sempre stato controverso. Il Concilio di Costanza gli rivolse accuse infamanti: simoniaco, depravato sessuale, stupratore di vergini e di suore ma la più recente storiografia sta mutando opinione. Ad esempio il card. Walter Brandmüller, autore di un saggio intitolato “Giovanni XXIII nel giudizio della storia, ovvero il potere dei luoghi comuni,  tende a ridurre la portata di queste accuse. In effetti, quando si intendeva rimuove qualcuno da un alto incarico gli si attribuivano nefandezze di ogni genere (accadeva anche quando un sovrano voleva ripudiare una consorte). Il che, però non inficia il fatto che sia considerato un antipapa
ovvero uno dei tre papi che si contendevano il soglio pontificio.

Marco Roncalli saggista, pronipote e biografo di papa Giovanni XXIII su La Stampa del 27/10/2018 (“Vocabor Joannes”. Il 28 ottobre di 60 anni fa l’enigma di quel nome) ha ricordato un aneddoto: nel settembre 1958 l’allora cardinale Roncalli vide nel Vescovado di Lodi un grande ritratto di un personaggio seduto sul trono pontificio. Quando fu detto che si trattava Baldassarre Cossa il card. Roncalli avrebbe bonariamente osservato che non era opportuno tenere in posizione preminente il ritratto di un antipapa pur riconoscendo che col suo Concilio era riuscito a restaurare un clima di pace. Il discorso cadde poi sul quesito se il prossimo papa Giovanni sarebbe stato XXIII o XXIV. Roncalli si espresse subito per la prima ipotesi ma aggiunse che la questione l’avrebbe risolta il futuro
Papa Giovanni. E appena un mese dopo, al termine del Conclave che lo aveva eletto papa, disse che si sarebbe chiamato Giovanni e precisò esplicitamente che sarebbe stato Giovanni XXIII.
Tornando a Baldassarre Cossa il giornalista e storico Mario Prignano nel libro “Giovanni XXIII. L’antipapa che salvò la Chiesa” (Morcelliana 2019) gli ha riconosciuto Il merito di aver convocato nel 1414 il Concilio pur non ignorando che avrebbe potuto essere deposto e che rischiava di essere imprigionato (non a caso aveva invano tentato di fuggire da Costanza). Ma in questo modo chiuse lo scisma d’Occidente e mise fine allo scandalo di prelati e fedeli divisi nell’obbedienza  a tre diversi papi.
Marco Roncalli ha ricordato che l’importanza di aver riportato pace e unità nella è sottolineata anche dalla lettera di Giorgio La Pira al neoeletto Giovanni XXIII nella quale parla del nome Giovanni come unità e pace tanto per la Chiesa quanto per le nazioni. E La Pira rileva che questo segno passava da Firenze dove, nel Battistero, riposano le spoglie di colui che cercò di essere Giovanni XXIII e che ebbe in animo di dare pace ed unità alla Chiesa. E ricorda altresì che Firenze che pochi anni dopo (1437) “vide in S. Maria del Fiore la Chiesa di Occidente e di Oriente – anche se per poco – in amplesso di
pace e di unità”. (Cfr. https://www.lastampa.it/vatican-insider/it/2018/10/27/news/vocabor- joannes 1.34055887/).
Insomma, non a caso, Baldassarre Cossa è definito “antipapa sui generis” e resta un personaggio problematico e per certi versi enigmatico.
Comunque almeno la questione della numerazione appare chiusa… o forse no? perché il famoso storico Edward Gibbon si riferiva al Cossa con il nome di Giovanni XXII… in effetti la numerazione dei papa di nome Giovanni presenta diversi errori.  Sappiamo per esempio che un Giovanni XX non è mai esistito e questo porterebbe indietro la numerazione stessa .E’ vero che c’è stato anche un papa Giovanni XIV bis ma Giovanni XVI talora è considerato antipapa quindi da espungere. Insomma una questione di difficile soluzione. Anche se, dopo la solenne pronuncia di papa Roncalli, un prossimo papa Giovanni non potrebbe essere che XXIV.

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