Giovanni Spadolini a vent’anni dalla morte

Firenze – Un uomo del dialogo, un uomo delle istituzioni, del rispetto della legalità e uno strenuo difensore dei valori democratici: così è stato ricordato oggi Giovanni Spadolini nel ventennale della scomparsa durante le cerimonie commemorative a Firenze, sua città natale.

Alle ore 9 nella Basilica di San Miniato è stata celebrata dal priore Bernardo Maria Gianni la santa messa in suffragio dell’ex presidente del Consiglio e del presidente del Senato. Il priore ha
indicato Spadolini come “l’uomo del dialogo”, non solo tra cattolici e laici, come l’intellettuale e lo statista che “sapeva ascoltare tutti”, che rispettava le opinioni di tutti, come lo storico di grande
cultura e senso dello Stato.

Alla cerimionia religiosa erano presenti, tra gli altri, il prefetto di Firenze, Luigi Varratta, il vice sindaco Cristina Giachi, il senatore Luigi Compagna, in rappresentanza del presidente del Senato, Pietro Grasso, Eugenio Giani, in rappresentanza del Consiglio regionale della Toscana, i nipoti di Spadolini, le autorità militari, e Cosimo Ceccuti, presidente della Fondazione Spadolini.

Alle ore 10 si è tenuta una cerimonia commemorativa al cimitero delle Porte Sante, dove Giovanni Spadolini è sepolto. E’ stata deposta una corona di alloro del Comune di Firenze
alla presenza dei gonfaloni di Palazzo Vecchio e della Regione Toscana.

Tutti gli intervenuti hanno sottolineato il valore morale della lezione spadoliniana e il profondo senso delle istituzioni che caratterizzarono l’azione del leader repubblicano. “Vent’anni dopo la scomparsa di Spadolini – ha detto il professor Ceccuti – resta un’ancor più grande l’attualità del suo messaggio in campi in cui era stato un pioniere come la questione morale, la necessità di riforma dei partiti e della riforma delle istituzioni, compreso il bicameralismo, per il quale il suo ufficio studi aveva approntato un volume di documenti per avviare la riflessione al tempo in cui era presidente del Senato. E resta anche vivo il suo monito di considerare sempre i giovani, sia in fatto di occupazione materiale che ideale. E questo suo messaggio è ancora fattivamente vivo grazie all’impegno per la formazione dei giovani che conduce la Fondazione che porta il nome di Spadolini”.

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