Firenze – Per la copertina hanno scelto l’immagine della “Cacciata dei diavoli da Arezzo” dagli affreschi della Basilica di San Francesco ad Assisi, una delle più amate e di immediata riconoscibilità e in grado di esprimere al meglio la rinnovata spazialità dei volumi nella raffigurazione della realtà introdotta da Giotto, pittore della realtà e iniziatore della moderna pittura. Per l’anniversario dei 750 anni dalla nascita, un’occasione storica da ricordare nel migliore dei modi, l’Associazione artistico-culturale “Dalle terre di Giotto e dell’Angelico” che ha il privilegio di risiedere proprio nella Casa Museo di Giotto ha dedicato all’evento una pregevole pubblicazione dal titolo “ Giotto la casa, il colle di Vespignano” edito da Masso delle Fare edizioni. Un viaggio alla scoperta del Giotto uomo e del territorio che lo vide nascere, il Colle di Vespignano nel Mugello con una storia millenaria, ricca di fascino e ancora da scoprire. Tanti contributi inediti importanti che per la prima volta ci svelano un territorio e colui che da qui si mosse per portare altrove la sua nuova visione di un arte che in Occidente non sarebbe stata più la stessa e che portano le firme di Nicola Cipriani, Paolo Marini, Marco Pinelli, Luciano Artusi, Fabrizio Scheggi, Aldo Giovannini, Sabrina Landi Malavolti, Adriano Gasparrini, Paolo Paron, Lanfranco Villani, Tebaldo Lorini, Bruno Confortini, Paolo Luzzi, oltre agli interventi istituzionali di Roberto Izzo sindaco di Vicchio, di Eugenio Giani Presidente del Consiglio Regionale della Toscana, dello Storico dell’arte Antonio Natali, dei giornalisti Fabrizio Borghini e Paola Leoni e dello scrittore Alessandro Sarti.
Dal Castellotto di Vespignano alla Cappellina della Bruna, Giotto e l’invenzione della realtà, ma anche il Campanile e le burle che lo videro protagonista, e ancora Giosuè Carducci e il Mugello, la via Santa, la musica tra sinfonie, fantasie e stornelli toscani dedicati a Giotto, e ancora la casa, Giotto bambino, la figli Bice, il Sogno di Giotto, la cerimonia nel 2001 quando i resti dell’artista furono ricollocati in S.Maria del Fiore a Firenze, la vita dell’associazione con le numerose attività dal 2005 e poi dal 2010 in sede stabile nella Casa di Giotto e infine il giardino botanico con settanta specie legate alla tradizione officinale mugellana. Ogni capitolo è arricchito da un abstract in inglese e da tantissime immagini, dalle opere del Maestro alle fotografie alle opere d’arte degli artisti della Casa di Giotto che sappiamo essere scuola di arti e in particolare di pittura. “ L’idea del libro venne fuori durante un incontro del corso di pittura – spiega il presidente dell’associazione Giuliano Paladini in merito alla genesi del progetto editoriale – pensando a qualche attività da organizzare per il 2017. Ne abbiamo ragionato un po’ su e quando si è presentata l’idea, tutti furono entusiasti di aderire al progetto. Di Giotto, certo, si è già scritto tanto, ma noi volevamo far raccontare qualcosa di particolarmente legato a questi luoghi, al colle, alla Casa di Giotto, proprio dalla gente che ha vissuto alla sua ombra. Si trattava anche di mettere un po’ a nudo i nostri sentimenti – prosegue Paladini – o comunque di cimentarsi in una forma di creatività insolita per noi, rispetto a ciò che facciamo nella vita di tutti giorni. Il nostro intento, infatti, voleva andare oltre al fatto di venire qua a dipingere o mettere in mostra il quadrettino: volevamo evidenziare quanto questo posto fosse speciale per noi, perché ci fa incontrare, esprimere, imparare ma anche sognare!”. Un obiettivo centrato in piena regola e che viene condiviso con le numerose attività in programma. Il prossimo 6 agosto il libro sarà infatti presentato alla Casa di Giotto alle ore 16.00 con una conferenza dal tema “ Giotto nell’Ottocento” a cura di Adriano Gasparrini, Aldo Giovannini, Sabrina Landi Malavolti.