Giorno della Memoria: la storia della società israeliana e gli orizzonti dell’ebraismo

Il 26 gennaio, per il Giorno della Memoria 2015, la Fondazione il Fiore organizza all’Auditorium dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze un momento di riflessione a partire dai libri ‘Storia di Dan’ di Mario Aldo Toscano e ‘Costruire la società – Israele tra passato e futuro’ a cura di Claudia Damari e Dan Soen. In chiusura Marianne Zazo rievocherà come fu salvata da sua madre dai campi di sterminio. Ingresso libero.

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«La società non si esaurisce nello stato, né lo stato può cooptare nella sua struttura tutta la società», però può avvenire che la storia «metta più in luce lo stato che non la società». E’ ciò che accade oggi a Israele. Ma ne «sappiamo a sufficienza della società israeliana distinta dallo stato di Israele? E’ possibile separare la società come organizzazione istituzionale e pratica della vita quotidiana per milioni di cittadini e lo stato come apparato normativo della sicurezza e della difesa e soggetto internazionale?».

Così Mario Aldo Toscano, per lungo tempo ordinario di storia e teoria sociologica presso l’Università di Pisa, riassume le questioni al centro dell’incontro sul tema “La fondazione dello Stato di Israele e i nuovi orizzonti dell’ebraismo” organizzato lunedì 26 gennaio, alle 16, dalla Fondazione il Fiore presso l’auditorium dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze (via Folco Portinari 5) nell’ambito delle iniziative regionali per il Giorno della Memoria 2015. Un momento di riflessione a partire dai libri ‘Storia di Dan’ (Asterios Editore, Trieste 2013), di cui è autore lo stesso Mario Aldo Toscano, e ‘Costruire la società. Israele tra passato e futuro’, curato da Claudia Damari e Dan Soen (Pisa University Press, 2014), a cui interverranno, oltre a Mario Aldo Toscano e Claudia Damari, Paolo de Nardis e Claudia Napolitano. «Due volumi che, per quanto diversi nell’ispirazione e nell’impostazione, – spiega Mario Aldo Toscano – permettono di introdurre una serie di argomenti per una discussione non convenzionale su Israele, al di là delle ideologie e nel segno di una esigenza analitica e critica fortemente legata alla conoscenza del processo storico e alla lettura documentaria della condizione attuale».

Durante l’incontro, moderato dalla presidente della Fondazione il Fiore Maria Giuseppina Caramella, saranno toccati anche altri argomenti: dalla rievocazione di aspetti dell’Olocausto al futuro dell’ebraismo. E in chiusura interverrà Marianne Zazo, che racconterà come sua madre riuscì a salvarla dai campi di sterminio nazisti.

«La storia dell’ebraismo e la memoria dell’Olocausto – scrive Mario Aldo Toscano inquadrando storicamente l’appuntamento del 26 gennaio – hanno oggi un protagonista che un tempo non c’era e che costituisce un riferimento assolutamente indispensabile per il recente passato, per il presente e per il futuro: Israele».

«La deliberazione n.181 delle Nazioni Unite del 29 novembre 1947, che prevede due stati in terra di Palestina, e la successiva dichiarazione della fondazione e indipendenza dello stato ebraico (Medinat Israel) del 14 maggio 1948 ad opera di Ben Gurion – continua – sono dense di conseguenze. Il National Home del 1917 di cui parla la lettera di Lord Balfour al barone Rothschild è solo la premessa di qualcosa di enormemente più consistente».

«Dopo quella data fatidica, la questione ebraica ha assunto significati ulteriori e le ripercussioni sulla coscienza pubblica mondiale sono del pari assai vaste e profonde. Anche la memoria dell’Olocausto ha un soggetto preciso che la custodisce e la difende e dalla quale trae una elevata dose di legittimazione. Israele intanto si organizza e dà corso ad un’altra storia: che dura fino ad oggi. Conosciamo le tristi vicende delle guerre tra Israele e gli Stati Arabi, e conosciamo i tentativi di pace, più volte ostacolati da forze avverse, dentro e fuori di Israele. Ma Israele non è solo uno stato, è una società nata e cresciuta via via nel corso del tempo da un piccolo nucleo di comunità di ebrei residenti in zone diverse della Palestina. Dovremmo concordare che nessuno stato può essere istituito senza una società sottostante, come nessuna società può durare senza un assetto normativo che almeno nella modernità occidentale ha assunto la conformazione dello stato. Nello stesso tempo la società non si esaurisce nello stato, né lo stato può cooptare nella sua struttura tutta la società».

 

Per ulteriori informazioni, Fondazione Il Fiore. Tel.: 055 225074

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