Firenze – Le iniziative per celebrare il Giorno della memoria quest’anno non possono prescindere da quanto è accaduto nei giorni scorsi in Europa: “Ricordare la Shoah ha una alto valore educativo non solo per i giovani ma anche per tutti noi perché siamo in tempo per intervenire contro fenomeni di fanatismo che vanno circoscritti prima che portino a disgrazie molto più gravi”, ha detto il prefetto di Firenze Luigi Varratta inaugurando stamani la mostra “1938 – 1945, la persecuzione degli ebrei in Italia. Documenti per una storia” nel nuovo “Memoriale di santa Croce”, la vecchia cripta dei caduti della prima guerra mondiale, recuperato come spazio per iniziative di alto significato civile.
In quella cripta erano stati sepolti quelli che vennero definiti martiri dal regime fascista, cripta che fu visitata anche da Adolf Hitler quando giunse a Firenze il 9 maggio del 1938, a un anno dalla firma del Patto d’Acciaio con Mussolini. E da quella data parte la mostra ricca di documenti originali e testimonianze conservate negli archivi pubblici e privati che riguardano quegli anni terribili della persecuzione degli ebrei che a Firenze vide 1.800 famiglie travolte dal dolore e dalla sofferenza. La mostra, organizzata dal Ministero dell’Interno, rappresentato ddal sottosegretario Domenico Manzione, e dalla Prefettura di Firenze si articola in 38 pannelli, una parte dei quali fanno parte dell’esposizione realizzata dalla Fondazione Centro di Documentazione Ebraica contemporanea di Milano che ogni anno viene presentata in una città italiana.
Partita da Torino, è stata presentata a Venezia, Caserta e Modena e ora è giunta a Firenze, città che – come ha spiegato Varratta – ha offerto tutto il suo impegno e la collaborazione per la realizzazione dell’evento che prepara la Giorno della memoria che cade il 27 gennaio prossimo, grazie al ricco patrimonio archivistico delle istituzioni politiche e culturali.
nelle foto: momenti della inagurazione della mostra; al centro bozzetto per addobbi a Firenze per la visita di Adolf Hitler