Firenze – Il 20 maggio è la Giornata mondiale delle api. “Questa data simbolica – spiega la vicepresidente ed assessora regionale all’agricoltura Stefania Saccardi – è stata fissata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel giorno della nascita del pioniere delle tecniche di apicoltura Anton Janša per ricordare quanto tutti noi sappiamo ma spesso diamo per scontato: che le api sono essenziali alla vita e che sono in pericolo. Anche in Europa gli insetti impollinatori, soprattutto le api, stanno diminuendo, anche a causa di comportamenti umani”.
“La Regione Toscana – ha aggiunto Saccardi – sta lavorando per tutelare le api ed anche per potenziare ed ‘innovare’ le tecniche di apicoltura. Ne sono un esempio i 52 Progetti strategici di gruppi operativi finanziati con 15 milioni di euro, coinvolgendo 800 soggetti, di cui 167 imprese agricole. Si è appena concluso uno di questi progetti, dedicato al nomadismo delle api, ‘Nomadi App’, che ha offerto nuove opportunità tecnologiche per il monitoraggio a distanza delle api, una pratica che va a favore della sostenibilità e della biodiversità e al tempo stesso viene incontro alle esigenze degli apicoltori”.
Il progetto “Nomadi App” è iniziato nel 2019, è durato 3 anni ed ha visto coinvolte quattro aziende di apicoltori partner, il Dipartimento di scienze e tecnologie agrarie ambientali e forestali dell’Università degli studi di Firenze, la Fondazione FCS per il clima e la sostenibilità e l’ente di formazione Eurobic Toscana sud. Il nomadismo delle api prevede lo spostamento degli alveari in base alle differenti fioriture, con difficoltà di gestione ed un notevole aggravio nelle spese di produzione. Il progetto “Nomadi App” si basa sulla informatizzazione degli alveari attraverso sistemi di controllo dello stato di salute delle api e della produzione e di monitoraggio delle condizioni climatiche e ambientali. Questo agevola notevolmente l’apicoltore, che può seguire gli alveari anche a distanza, e al tempo stesso permette di raccogliere importanti informazioni che sono state messe in rete attraverso un portale specifico e condivise con decine di altre aziende agricole in tre incontri e due convegni sul tema.
“Monitorare la salute delle api raccogliendo informazioni è un importante contributo sia alla conoscenza che all’ecosistema – ha concluso l’assessore Saccardi – Il nomadismo degli alveari è una possibile risposta ai cambiamenti climatici e le innovazioni tecnologiche che questo progetto ha permesso di testare sono uno strumento per ottimizzare gli interventi degli apicoltori e ridurre i costi di gestione, con la finalità ultima di incentivare un’apicoltura sostenibile che protegge le api e aiuta chi si prende cura di loro”.