Giornata della Memoria: minacce e insulti contro il giornalista Marco Botti

Arezzo – Minacce e insulti di stampo nazifascista via social contro il giornalista Marco  Botti sabato 23 gennaio, durante la “passeggiata virtuale” nei luoghi dell’antica comunità ebraica aretina. Anonimi che si sono nascosti dietro gli account fake hanno dato vita a una tempesta di offese, scurrilità, minacce e apologia del nazi-fascismo. Solidarietà è stata espressa da presidente Eugenio Giani e dell’assessora alla memoria Alessandra Nardini al giornalista. L’appuntamento era legato alla Giornata della Memoria e organizzato da Unicoop.

Esprimo solidarietà a nome mio personale e dell’intera comunità toscana che rappresento a Marco Botti – dichiara Giani – ogni iniziativa che ricordi l’orrore nazifascista dei campi di sterminio è meritevole, giacché solo la memoria può salvarci da ogni tentativo di violenza, dandoci il coraggio e la forza di reagire sempre, anche in nome dell’amore e del rispetto per chi non c’è più, caduto vittima di persecuzioni di regime”. Giani conclude con “la ferma condanna e l’augurio che siano presto identificati i responsabili”.

“Voglio esprimere anch’io solidarietà a Marco Botti e ringraziare la sezione soci Arezzo di Unicoop Firenze per aver organizzato questa importante passeggiata virtuale – afferma Nardini – coltivare e preservare la Memoria è l’anticorpo, per usare un linguaggio che ben si adatta al momento, più potente che abbiamo contro i pericolosi e squallidi rigurgiti nazifascisti. Conoscere ciò che è stato, le pagine più buie e vergognose della storia, per impedire che possa accadere di nuovo. Questo è l’impegno che come Regione Toscana continueremo a portare avanti con ancora maggiore determinazione”.

Una mobilitazione condivisa nell’educazione alla democrazia e al rispetto reciproco, animata anche da una riflessione sui tragici fatti del ‘900 ricordati dal Giorno della Memoria del 27 gennaio. La richiesta, rivolta alle realtà politiche e associative del territorio cittadino, è mossa dalle Acli provinciali e dà seguito alle manifestazioni di violenza digitale e di odio raziale registrate durante l’evento virtuale “Memorie ebraiche in Arezzo”.  L’associazione invita a prevedere una mobilitazione culturale congiunta da parte di istituzioni, enti e istituti scolastici per organizzare momenti di riflessione e di educazione ai principi democratici, alla convivenza e al rispetto del prossimo, con un’attenzione particolare da rivolgere ai temi della Liberazione e della Costituzione.

Solidarietà al giornalista Botti anche dal presidente del consiglio regionale Antonio Mazzeo, che auspica che i responsabili delle minacce neonaziste vengano individuati e puniti al più presto.
“Voglio esprimere la mia solidarietà personale e quella di tutto il Consiglio regionale al giornalista Marco Botti e a Unicoop Arezzo vittime di un’aggressione neonazista durante la passeggiata virtuale nei luoghi della Memoria delle persecuzioni antiebraiche durante la dittatura nazi-fascista – scrive il presidente del consiglio regionale in una nota – le intimidazioni, contro chi coltiva il ricordo di anni e fatti che hanno macchiato per sempre la storia dell’umanità, vanno condannate senza esitazione e necessitano che le autorità competenti ne individuino e puniscano i responsabili. Perché non è accettabile che vi siano razzisti che usino il web come terra senza regole dove seminare odio e violenza”.

Una dura condanna per quanto accaduto ieri in occasione dell’iniziativa promossa dalla sezione soci Coop di Arezzo per il Giorno della Memoria 2021 viene espressa da Unicoop Firenze. La cooperativa esprime massima solidarietà a Botti e stigmatizza fortemente la vicenda: “Eventi come questi ci fanno capire ancora di più quanto sia importante portare avanti iniziative sulla Memoria, approfondiremo quanto successo e non ci fermiamo davanti a questi episodi di violenza. Mai come adesso ricordare il passato è necessario per evitare che fenomeni simili riaccadano in futuro”.

La redazione di Stamptoscana vuole esprimere solidarietà al collega Marco Botti e condanna per i leoni da tastiera che puntualmente non si esimono, quando si presenta l’occasione, di insultare in maniera mirata e anonima chiunque sostenga iniziative di memoria e verità, riguardo al dramma del sistematico genocidio perpetrato nei confronti del popolo ebraico  e, in generale, della storia della Resistenza e della nascita della Repubblica.

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