Firenze – Grande festa per il neo presidente Eugenio Giani, e alcuni punti fermi. Il segretario del Pd Zingaretti non ha dubbi e lo dice: “E’ tempo di un grande progetto italiano di rinascita che dia una visione e speranza a chi rischiava di perderla E’ il minimo che possiamo fare per i giovani che pagano più di altri il costo della crisi”. Una sorta di incipit cui il presidente non si sottrae e parlando del futuro mette in evidenza un dato, quando la sinistra è unita è competitiva. Forse un piccolo richiamo alla sinistra radicale, che non è riuscita a entrare in consiglio, quando dice: ” Il segnale che abbiamo dato è basta con le frammentazioni. La sinistra deve essere più costruttiva nel suo dialogo interno ed essere unita”, ma anche alle questioni interne al Pd, che si staglia, dopo queste elezioni, come il partito della maggioranza senza se e senza ma. Proprio nel senso dell’unità della sinistra, arriva l’annuncio: “Non ce l’hanno fatta per pochi centesimi a entrare in consiglio, ma in giunta ci dovranno essere perchè ho sentito moltissimo i loro valori e il loro impegno”. Le forze cui si riferisce sono gli alleati del Pd Sinistra Ecologista e Orgoglio Toscano, che, essendosi fermate poco sotto il 3% non entrano in consiglio.
Insieme a Giani, il presidente uscente Enrico Rossi che ha messo l’accento sul ringraziamento dovuto al popolo democratico della Toscana, che, sentendo minacciata la sua cultura democratica, ha votato stoppando la destra della Ceccardi. “Dobbiamo molto a questo popolo, dobbiamo ascoltarlo per non deluderne le aspettative. Ci sono momenti in cui la Toscana emerge in coerenza con quei valori costituzionali che ci stanno a cuore”. “Siamo rissosi – dice Rossi – ma su queste cose noi toscani non facciamo sconti”.
“Quante volte mi sono sentito dire che sono troppo fiorentino – riprende Giani – ma insieme a coloro che mi hanno seguito e sostenuto, ho scelto lo slogan “uniti e forti” perché credo tantissimo in una Toscana che supera questa logica del campanilismo dell’andare a due o tre velocità, la mia Toscana la voglio vedere unita, fatta di solidarietà, di incoraggiamento forte, di equilibrio nei provvedimenti che prenderemo, non ci sarà mai una Toscana a più velocità, dovremo combattere e ricevere risorse insieme, da Toscana unita e forte”. un tema fondamentale dunque, quello dell’equilibrio dei territori nella nuova legislatura che si apre.
Un altro tema è quello della partecipazione al voto, che nei 4 collegi della città metropolitana è stato, ricorda Giani, pari al 66% dei votanti, più del 15% rispetto a 5 anni fa. E a Firenze la percentuale dei voti a Giani è del 60%, il doppio della competitor. “Grazie Firenze”.
Infine, il presidente guarda al futuro concreto, quello delle cose da fare: subito con il sindaco Dario Nardella, anch’egli presente e sul palco, “si comincerà a lavorare sull questione della tramvia, alta velocità, aeroporto, sulle prospettive di sviluppo economico della città”, non anche sulle grandi tematiche toscane, dal corridoio tirrenico all’ospedale di Livorno via via a tutto ciò che i territori aspettano.