Oggi, quando sono uscite le liste della squadra renziana a Roma, con tanto di ministri e 44 sottosegretari, la domanda immediata è stata, dopo una frettolosa scorsa: “E che, s'è dimenticato il Giani?”. Già, perché la poltrona almeno di sottosegretario era stata data per certa persiino dallo stesso interessato, mentre a vedere i nomi, non c'è traccia. Promessa rimangiata o nuova contrattazione lontana dai riflettori e anche dalle lucine? Non si sa. La vera domanda ora è se Giani rientra in corsa alle primarie. Perché, se così fosse, come avevamo anticipato stamattina, se ne potrebbero ancora vedere, di sorprese.
Del resto, come fa notare qualcuno, la squadra dei toscani, anzi, dei fiorentini era molto nutrita. Troppo? Trentacinque sottosegretari e 9 viceministri, maggioranza assoluta ai toscani, moltissimi i fiorentini o provenienti dall'amministrazione fiorentina: ricordiamo Luca Lotti, il fedelissimo scudiero di Renzi nominato sottosegretario alla presidenza del consiglio, con tanto di deleghe all'editoria; l'immarcescibile Erasmo D'Angelis che passa da sottosegretario ai trasporti e alle infrastrutture sotto il governo Letta, a capo della segreteria a Palazzo Chigi; riconfermato viceministro agli Esteri, Lapo Pistelli, fiorentino doc, il cui nome era stato fatto anche per la poltrona che poi è finita a Federica Mogherini. Di Prato, invece, il nuovo viceministro alle telecomunicazioni, Antonello Giacomelli, riconfermati i toscani Domenico Manzione e Cosimo Ferri sottosegretari alla giustizia. Senza scordare il viceministro alle infrastrutture, segretario del Psi, fiorentino, Riccardo Nencini mentre toscano, anzi, fiorentino è anche il sottosegretario riconfermato all'istruzione Gabriele Toccafondi. Si profonde in ringraziamenti per l'investitura a sottosegretario all'ambiente la deputata Pd in quota Cuperlo Silvia Velo, di Campiglia Marittima, ovviamente su twitter.