“Ghizzardità…”

La poetica oltre i generi al River’s food festival
Pietro Ghizzardi
Pietro Ghizzardi

La Casa Museo Al Belvedere “Pietro Ghizzardi” riprende la programmazione culturale dopo la pausa estiva, forte del successo di pubblico della mostra Ghizzardi/Berengo Gardin, svoltasi tra maggio e giugno nell’ambito del Festival Fotografia Europea, e del recente importante ingresso, come socio e membro, nella European Outsider Art Association.

L’occasione per la riapertura dell’attività museale e divulgativa avviene in concomitanza con il River’s Food Festival di Boretto, il 5 e 6 settembre, ed è una “gustosa” anteprima che prelude ad una stagione ricca di progetti. Nel 2016 ricadono infatti due anniversari ghizzardiani di prima grandezza: il trentennale della morte dell’artista e il quarantesimo della pubblicazione di Mi richordo anchora.

Per questo motivo il concept, il motivo conduttore della nuova stagione culturale della Casa Museo “Pietro Ghizzardi” sarà “Ghizzardità”, un termine coniato da Gianni Toti, intellettuale, autore e saggista romano sensibile all’arte irregolare, che lo utilizzò nel volume Pietro Ghizzardi, redatto con Pantaleoni e Zavattini, all’interno della collana «I Maestri Naif» (Ed. Museo Nazionale di Arte Naif “Cesare Zavattini”, Luzzara 1996).

 Ma che cos’è la “ghizzardità” di cui parla Toti? La “ghizzardità” è il segno dell’irriducibile unicità autoriale del pittore di Boretto, lo stigma inconfondibile di un’espressività tanto profondamente personale da iscriverlo nell’arte contemporanea senza bisogno di complementi e definizioni d’appoggio, di genere o categoria.

Dunque la “ghizzardità” che la Casa Museo vuole presentare al pubblico a partire da settembre 2015 è un contenitore di riflessioni ed eventi “oltre i generi”, proprio come la pittura e la scrittura dell’artista: episodi culturali ed artistici, ma anche didattici e di approfondimento, che spazino tra codici, linguaggi e stili diversi ma in qualche modo affini all’espressione e alla poetica ghizzardiana.

Il nucleo di ghizzardità sarà la visione critica dell’opera del pittore e scrittore: per questo la Casa Museo ospiterà nel corso della prossima stagione una serie di incontri condotti da alcune delle maggiori voci critiche che hanno approcciato l’operato ghizzardiano, per permettere al pubblico di addentrarsi nelle pieghe più recondite e affascinanti dell’ “arte non facile” di Ghizzardi. Alle opinioni degli storici dell’arte e curatori faranno da corollario le visite guidate ed eventi multidisciplinari e trasversali alle arti.

Il primo momento di riflessione sulla Ghizzardità si svolgerà in occasione del River’s Food Festival di Boretto, kermesse incentrata sui temi del food e dell’alimentazione, all’interno della quale la Casa Museo si inserisce con una proposta i cui ingredienti sono l’arte e la critica, la musica ed il cibo.

Sabato 5 settembre, dalle 16.30, all’esplorazione della poetica “oltre i generi” di Ghizzardi fornirà un primo contributo il critico d’arte e curatore Sandro Parmiggiani – già direttore di Palazzo Magnani e attuale direttore della Fondazione Museo Antonio Ligabue di Gualtieri –, in una sorta di introduzione alla collezione di opere di Pietro Ghizzardi esposte alla Casa Museo e alle pitture murali di Casa Falugi.

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