Passeggiata di buon'ora, stamattina, del candidato alle primarie del Pd Iacopo Ghelli fra gli ambulanti di San Lorenzo. “Al netto della dovuta condanna per certi atteggiamenti che non possono essere tollerati – dice Ghelli, che incontriamo al termine della “passeggiata” in piazza del Mercato – sono venuto qui per rendermi conto di persona di cosa stia accadendo, di quali siano le condizioni in cui lavorano gli ambulanti”. E quello che ha trovato, il candidato di area Civati, non è stato proprio ciò che poteva supporre: “Il primo dato critico è l'area stessa, improponibile per allestirvi le bancarelle – spiega – perché? Per alcune osservazioni di buonsenso, prima di tutto perché si tratta di un'area che si pone a metà fra un cantiere, un'area di carico e scarico, un parcheggio, uno spazio dedicato ai rifiuti visto la concentrazione dei cassonetti, insomma, una specie di area libera di mercato casuale. E dunque, il primo passo è evidente: la piazza del Mercato deve assumere in brevissimo una identità netta e precisa”.
Insomma proprio ciò che gli ambulanti avevano denunciato a Stamp qualche settimana fa, vale a dire che, messa così com'è, sia la “location” che la condizione delle bancarelle, affastellate in un angolo, non invogliavano certo gli eventuali passanti a fermarsi. Anzi, semmai, come riportato dagli stessi addetti al commercio, incutono anche un certo disagio agli stessi fiorentini. In secondo luogo, propone Ghelli, “sarebbe possibile, con un'accurata gestione degli spazi sia da parte dell'amministrazione che degli ambulanti, riportare una fila sola di banchi in piazza San Lorenzo, mantenendoli sul lato case. Ciò consentirebbe di mantenere libera la piazza e la Basilica, pur rimettendo in pista un buon numero di operatori. Inoltre, i bussini elettrici non avrebbero problemi di passaggio. E se qualche difficoltà dovesse avvenire, magari sulla curva, vorrà dire che lì il banco non si piazzerà. Ritengo che il primo principio da dover usare, in questi casi, sia il buonsenso. Da parte di tutti. Magari anche ascoltando le ragioni di tutte le parti in causa”.