Ghelli: “Candidature Pd? Fare chiarezza”

Firenze – Dal candidato civatiano alle regionali toscane Iacopo Ghelli riceviamo e pubblichiamo:

“Nel dibattito sulle candidature del PD alle regionali per il collegio di Firenze città si osserva  una campagna di disinformazione che continua a presentare la candidature di Donata Bianchi come sostitutiva della candidatura di  Ghelli,  in quanto anche lei civatiana.

Dopo ampia discussione interna l’area Civati ha chiarito da settimane che la candidatura della Bianchi NON rappresenta l’area Civati.

Il solo candidato di  area è Iacopo Ghelli.   Questo chiarimento è stato condiviso anche dal livello nazionale dell’area.

Se  qualcuno ritiene  di spendere il nome di un leader nazionale è quel leader che legittimamente  decide chi può rappresentarlo.

La telefonata intercorsa tra il Coordinatore Nazionale dell’Area Civati e il segretario  Incatasciato di cui è stato fatto cenno nella  Direzione  Cittadina  di ieri  e  accennata in un quotidiano oggi è stata funzionale a non lasciare dubbi in proposito neppure ai dirigenti locali del PD,   per evitare che indugiassero sul concetto di presentare  in qualche modo  la Bianchi come una rappresentante della sensibilità politica legata a Civati.

Se non fosse incluso nella lista per le Regionali un candidato  di quest’area,  che a Firenze e provincia è la prima minoranza del PD fiorentino  ( essendo arrivata seconda nella corsa delle primarie per il sindaco di Firenze  e in tutte le primarie interne)  è parere di Ghelli ,  membro dell’ Assemblea nazionale del partito,   e di tanti legati all’area che si manifesterebbe una censura politica  di fatto della maggioranza  che farebbe mancare il doveroso pluralismo nelle liste dei candidati,  prescritto nel testo dello statuto e del regolamento elettorale.  Episodio gravissimo per la democrazia interna già avvenuto in questa città nelle scorse elezioni comunali quando il segretario cittadino Gianassi fece votare la lista dei candidati al comune nella quale non era presente nessun civatiano sui 36 candidati del PD, lasciando spazio solo per qualcuno della seconda minoranza.

Ci si augura “un recupero del buon senso “  e  “ la comprensione che a furia di isolare le istanze e il vero pluralismo si incartapecorisca l’anima e la sensibilità sociale del partito” inoltre – aggiunge Ghelli  “non pare sia stato valutato con dovizia il contributo che i candidati nel complesso possono portare, da un territorio così importante come quello fiorentino, in regione.

Riguardo alle competenze inoltre manca una candidatura che abbia in mano la conoscenza certa di elementi di economia  in particolare industriale, di settore,  proprio in un momento in cui la crisi occupazionale ci richiama alla prima vera emergenza che è l’economia regionale.   Di una economia che sia socialmente e ambientalmente sostenibile e al contempo trainante per l’ammordenamento industriale.

Il partito che vuole rappresentare il mondo del lavoro e dello sviluppo dovrebbe dotarsi di candidati attrezzati con un minimo di studi e competenze economiche.  Presentare una lista che ne è del tutto priva è una forte carenza in termini di offerta  verso l’elettorato ”.   Ghelli che ha svolto studi economici e diplomatici , con specializzazioni post laurea,  lavora da oltre venti anni sempre nel campo degli investimenti.

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