“Gessisti” nei pronto soccorso, figure sempre più rilevanti

Prato – L’ingessatura di polsi e mani, spalle, ginocchia e gomiti, può rappresentare, in molti casi una valida alternativa all’intervento chirurgico per curare fratture, lussazioni e distorsioni. A dirlo, una nota dell’Ausl Toscana Centro. I vantaggi per i pazienti li spiega il dottor Luca Turelli, responsabile del progetto aziendale: “L’ingessatura rappresenta una cura idonea ed efficace evitando l’intervento chirurgico, e di conseguenza possibili complicanze, l’ospedalizzazione e garantendo con un trattamento ambulatoriale la guarigione con miglior comfort possibile”.

Il “gessista”, non è quindi una figura in via di estinzione ma una professionalità che l’area aziendale di ortopedia e traumatologia, diretta dal dottor Giovanni Benelli, (che è anche responsabile scientifico del corso di formazione) intende rivalutare in considerazione della patologia traumatologica sempre più frequente negli accessi in pronto soccorso. Anche alla fine di questo anno saranno oltre 30.000 le ingessature complessive in tutti gli ospedali dell’Azienda, di cui solo a Prato 8.000 all’anno.

Gli incontri formativi, a carattere pratico, sono stati con la collaborazione del dottor Merildo Maritato, dell’ortopedia di Prato e i gessisti Marco Tommasi e Andrea Branconi di Pescia e Bruno Piccinini e Luca Becheroni sempre dell’ospedale Santo Stefano di Prato.

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