È proprio da sotto la terra, sulla quale si cotivano i fiori, che può arrivare il rilancio della floricoltura di Pescia (Pistoia) che si sviluppa sulle serre riscaldate e che oggi, con il 'caro-gasolio', arriva a spendere in riscaldamento almeno un terzo dei ricavi. Questa la proposta al centro dell'affollata assemblea di agricoltori (oltre 120 imprese presenti) svoltasi ieri, lunedì 28 gennaio, al Comicent di Pescia, organizzata da Coldiretti Pistoia La produzione di gerbera, crisantemina programmata, calla e lilium, colture che richiedono temperature di 15 °C, è già calata perchè le aziende non riescono a sostenere i costi del riscaldamento a gasolio. Con il risultato che i clienti si riforniscono altrove. In particolare l'energia geotermica nel pesciatino consentirebbe di sfruttare lo scambio termico con il sottosuolo superficiale (i primi tre metri), per mezzo di una pompa di calore. E in estate l'impianto può servire a raffreddare le serre, restituendo calore al terreno.
"Sfruttando la geotermia, magari in combinazione con i pannelli solari, è possibile abbattare i costi di produzione – ha spiegato all'assemblea Vincenzo Tropiano, direttore di Coldiretti Pistoia – ed innescare un circuito virtuoso per interrompere il calo della produzione e rilanciare la competitività della floricoltura pesciatina”.
Coldiretti Pisotia ha già sviluppato un servizio di consulenza sulle energie rinnovabili (geotermia, fotovoltaico, eolico, ecc.), sempre attivo per appuntamento, per consentire alle imprese di innovare le proprie tecniche di produzione, riducendo i costi enrgetici di gestione.
All'assemblea Coldiretti sono intervenuti esperti Coldiretti ed imprenditori. Tra gli altri argomenti trattati: aspetti fiscali della gestione dell’impresa agricola, con gli aggiornamenti sull'articolo 62 (dilazioni di pagamenti), novità in fatto di sicurezza sui luoghi di lavoro, attestato di idoneità alla conduzione di trattori e mezzi agricoli.