Se il melodramma è un’invenzione e una gloria italiana, come infatti lo è, allora andiamone fieri e diffondiamone la storia nel mondo. L’idea della diffusione nasce alla Farnesina e viene realizzata tramite una collaborazione tra il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, il Teatro del Maggio musicale fiorentino e l’Accademia del medesimo (la scuola di alto perfezionamento e di avviamento professionale dei talenti della nuova generazione). Ne nasce una nuova opera , “Opera,Amore – Metaopera in un atto”, che racconta la storia del melodramma italiano per farla conoscere al mondo.
“La si definisce metaopera, perché il testo musicale cita altre opere del passato a partire da Monteverdi per poi passare dal ‘700, all’800 e infine al ‘900: un’opera ‘sulle altre opere’; un grande gioco sulla storia dell’opera stessa”, spiega Carlo Fuortes, sovrintendente del Maggio, il teatro cui il ministero, consultatosi con vari esperti, ha commissionato il progetto: motivato dal prestigio dell’istituzione lirica fiorentina, il primato della sua Accademia in Italia, il fatto che proprio a Firenze sia nato il melodramma. Era il 6 ottobre 1600, quando, nel teatro di Palazzo Pitti in occasione delle sfarzose nozze di Maria de’ Medici ed Enrico IV, fu messa in scena l’Euridice, la più antica opera lirica giunta fino a noi, una creazione di grande valore che venne compresa solo in parte e fu poi Claudio Monteverdi, pochi anni dopo, nel 1607, che con il suo Orfeo portò a perfezione il melodramma.
“Opera, Amore”debutta domenica 23 marzo 2025 con due recite, alle 11.30 e alle 16.30, nella prestigiosa sala “Luca Giordano” di Palazzo Medici Riccardi, a Firenze. Parte da lì il viaggio verso il mondo della storia del melodramma italiano. La nuova creazione rappresenta il tradizionale triangolo dell’opera lirica, lei-lui-l’altro, in cui l’amore dei primi due personaggi viene contrastato dal terzo e segue la storia musicale dei grandi capolavori del melodramma, da Monteverdi a Puccini, passando per Pergolesi, Mozart, Paisiello, Cimarosa, Rossini, Bellini, Donizetti, Verdi, Mascagni e Giordano.
Gli amanti sono la Musica (il soprano) e l’Amore (il tenore), avversati dall’Odio (mezzosoprano en travesti), in realtà il teatro mascherato che alla fine, vinto dalla forza del rapporto tra Musica e Amore, si svelerà e celebrerà sia la relazione dei due che se stesso. Un’elementare vicenda sentimentale, raddoppiata, da un coinvolgente gioco di citazioni testuali e musicali. Ogni “numero” dello spartito fa riferimento a un diverso momento storico nell’evoluzione del melodramma italiano, iniziando da un Prologo, una sorta di “Ouverture vocale” e concludendo con un terzetto che chiude lo spettacolo celebrando l’Opera, lo spettacolo magico dove tutto è finto e niente è falso.
La musica è del musicologo e compositore italiano, Federico Gon: “Sono stato immensamente felice – dice – di comporre quest’opera, un omaggio alla plurisecolare storia del melodramma. Cercando di rendere onore a una tradizione che continua a ispirare e a emozionare. È stato un viaggio intenso tra passione, dramma e bellezza, nel segno di un’arte che vive nel tempo. Spero che il pubblico possa percepire la stessa gioia che ho provato nel darle vita”. La regia è del regista teatrale e autore televisivo, Francesco Micheli, tra gli ideatori del progetto e uno dei suggeritori di affidarne la realizzazione al Maggio. Rivela: “La considero un’occasione esaltante, non si può chiedere di meglio in questo difficile e tribolato momento. Ricevere la commissione della Farnesina, per celebrare il riconoscimento del canto lirico italiano come patrimonio dell’umanità nel mondo da parte dell’Unesco, è davvero prezioso. È anche importante lavorare con l’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino, fucina di giovani portentosi talenti, speranza per il futuro dell’arte e della civiltà. Come lo è il fatto di raccontare il melodramma proprio nella città che è stata culla di questa prodigiosa e miracolosa invenzione”.
Per questa occasione, nasce un nuovo genere lirico che getta un ponte tra passato e futuro tramite un formato agile e breve che il responsabile della comunicazione del maggio, Paolo Klun, definisce come “un’ opera snella e veloce che va in giro per il mondo”. La chiama “opera di baule”, riferendosi ai cantanti che un tempo avevano a disposizione una “aria di baule” da tirare fuori a loro piacimento e a loro gloria nel bel mezzo di qualsiasi opera. Alludendo in questo caso, Klun, a dei veri bauli, visto che si tratta di un’opera interamente racchiudibile, dagli allestimenti ai costumi, nei quattro grandi trolley che i cantanti si trascineranno dietro per il globo, uno per ognuno. Gli strumenti sono solo il pianoforte, che si trova dappertutto e la fisarmonica. Voci, allestimenti, costumi, musicisti provengono tutti dall’Accademia del Maggio. Prima destinazione il Sud Africa e poi si prevedono accordi per Asia, Giappone, Usa e quanti altri paesi.. L’opera sarà ospitata dagli Istituti di cultura italiani oltre che da possibili altre sedi.
Protagonisti, Maria Rita Combattelli e Sabrina Sanza che interpretano la Musica, Michele Galbiati e Paolo Nevi nei panni dell’Amore, Giulia Alletto e Janetka Hoșco in quelli del Teatro mascherato da Odio. Al pianoforte, Carlo Manganaro e Romolo Saccomanni, alla fisarmonica, Raffaele Diego Cardone e Francesco Moretti
“Opera, Amore è un progetto originale che ci consente di portare in tutto il mondo, attraverso la rete degli Istituti italiani di cultura, la bellezza e la ricchezza dell’opera italiana”, dichiara Marco Maria Cerbo, capo dell’Unità per il Coordinamento degli Istituti Italiani di Cultura della Farnesina dalla quale è partito lo spunto e il coinvolgimento di Micheli che ha puntato sull’affidamento del progetto al Maggio. “Lo abbiamo ideato – continua Cerbo – pensando a un pubblico internazionale, a spettatori che conoscono poco l’opera o che desiderano approfondirne storia e meccanismi. Siamo orgogliosi della collaborazione con l’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino, che ci consente di promuovere la cultura italiana all’estero con una iniziativa dal forte impatto scenico, cognitivo ed emotivo”.
Il libretto e la drammaturgia sono curati dall’ esperto, e occasionalmente anche librettista, d’opera, Alberto Mattioli: “L’idea è di un’opera sull’opera, un’opera lirica al quadrato, che aiuti chi non la conosce a scoprirla e chi la conosce a riscoprirla. Il libretto è un libretto di libretti, un puzzle fatto di citazioni, incastri e sovrapposizioni che, nel solito triangolo operistico lei-lui-l’altro, racconta in realtà la storia del nostro melodramma da Monteverdi al Novecento”. Scene e costumi sono di Chiara Taiocchi.
Spiega Fuortes: “Possiamo dire che si tratta di un’opera divulgativa, ma fare divulgazione di alto livello è un qualcosa di molto complesso, va fatto con grande attenzione, quindi crediamo che l’opera vada portata in giro per il mondo nel migliore dei modi. Opera,Amore è quasi un pastiche, un gioco che racconta la storia dell’opera italiana e credo che possa essere di grande interesse per tutti i nostri connazionali e per tutte le sedi di cultura nel mondo”. Al sovrintendente non basta il mondo, vuole anche l’Italia: “Credo che possa essere interessante far circolare lo spettacolo anche qui nel nostro paese, è un’opera che può avvicinare al teatro un pubblico nuovo ancora non attratto da questo meraviglioso genere musicale”.
Orgoglioso della “sua” Accademia, Mario Curia, presidente dell’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino:”L’Accademia conferma la propria missione di valorizzare e diffondere la tradizione del belcanto, riconosciuta a livello internazionale come espressione di un’eccellenza artistica che unisce musica, teatro, recitazione e messa in scena”.
Nell’immediato, intanto, Opera, Amore parte dalla Toscana, perché il debutto di domenica 23 segna anche l’inizio della IX Edizione del “ Maggio Metropolitano”, una ormai storica iniziativa del Maggio Musicale Fiorentino, finanziata dalla Città Metropolitana di Firenze, che ogni anno esce dal suo teatro per andare a portare musica e cultura, oltre che nel capoluogo, anche nei vari Comuni del territorio.