Gas crescono, Toscana sempre nella “tripletta” storica con Lombardia e Emilia Romagna

Firenze – Tornano alla ribalta i Gas, i gruppi di acquisto solidale, che attualmente rappresentano uno dei canali di spesa alimentare che segna una netta controtendenza rispetto alla crisi: mentre infatti i consumi alimentari calano, i gruppi di acquisto in Italia, a partire dal 2008, sono aumentati del 400%. Una realtà che se vede capofila la Lombardia, tuttavia è molto forte anche in Toscana, dove, secondo quanto si può desumere dal sito Gasfiorentini, i gruppi di acquisto solidale sul territorio sono 67, senza contare quelli non registrati nel sito e quelli dati in corso di formazione.

I gruppi sono formati da condomini, colleghi, parenti o gruppi di amici che decidono di fare la spesa insieme per ottenere condizioni vantaggiose pur garantendosi la qualità della spesa.

I Gas sono giunti i Italia nel 1994, con la creazione del primo gruppo storico di Fidenza, e a vent’anni dal loro ingresso sul territorio nazionale se ne contano circa 2mila, secondo la stima di Coldiretti, che tuttavia prende in considerazione solo quelli strutturati, tralasciando una realtà in cui gruppi nuovi nascono e muoiono in continuazione. Comunque, si può tranquillamente affermare che le regioni in cui si è assistito a una concentrazione di questa forma d’acquisto sono Lombardia, Toscana, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna.

Grande varietà si riscontra nelle modalità di “vita”:  realtà fortemente strutturate convivono accanto a gruppi spontanei e “fluidi”, magari nati in base a semplici accordi verbali e che reggono il giro di una stagione. Questo è anche uno dei motivi per cui è in realtà molto difficile tirare le somme di una realtà molto vivace ma che rimane estremamente fluida. Comunque, in base all’analisi di Coldiretti/Censis la mania del “gas” ha contagiato il 18,6% degli italiani, vale a dire quasi 2,7 milioni di persone. Alla base alcune esigenze comuni: assicurarsi tramite la collettivizzazione dell’acquisto prezzi vantaggiosi, canali distributivi diretti, ma anche selezionare i produttori in base a esigenze comuni: dal biologico ai km zero, ai produttori che contribuiscono all’impegno sociale, i criteri, pur svariati, devono essere condivisi dal gruppo.

Di fatto, si crea una rete di vendita diretta sul territorio della quale fanno oramai parte aziende agricole, agriturismi, mercati e botteghe.

Per quanto riguarda le modalità di acquisto, si passa dalla consegna a domicilio, come rileva Coldiretti, alla prenotazione via internet fino “all’adozione” in gruppo di interi animali o piante da frutto. Gli accordi del Gas con l’azienda infatti non seguono modalità standard,  possono  prevedere la consegna settimanale del prodotto (ad esempio una cassetta di frutta e verdura di stagione) oppure la formulazione di specifici ordini per telefono o attraverso internet  ma anche tramite abbonamento con l’offerta di prodotti a scadenze fisse e pagamento anticipato.

Per quanto riguarda il funzionamento interno del gruppo, una pratica diffusa è quella secondo cui i partecipanti al gruppo definiscono una lista di prodotti che vogliono acquistare e stabiliscono una cifra base uguale per tutti. In un secondo momento sarà in base a questa lista che le diverse “famiglie” compileranno un ordine di gruppo che viene trasmesso al produttore. La consegna dei prodotti di solito viene recapitata a un unico membro del gruppo, che poi provvede a smistarli, dopodiché si effettua il pagamento. Capita spesso che i gruppi organizzino delle vere e proprie “gite” presso i loro produttori, informandosi delle tecniche messe in atto nella coltivazione dei prodotti.

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