Firenze – Il vicepresidente della Commissione Sanità in Consiglio regionale Stefano Mugnai vuole vederci chiaro: per quali motivi, con quali prospettive e sulla base di quali strategie di governance si pensa di chiudere il servizio dialisi dell’ospedale Santa Croce di Castelnuovo Garfagnana?
Una domanda che ha preso la veste di un’interrogazione, depositata ieri presso la giunta regionale dall’esponente di Forza Italia
La situazione del presidio e le prospettive di un eventuale trasferimento del servizio dialisi su Barga sono ricostruiti da Mugnai nella premessa del suo atto, in cui tra le altre criticità a cui i 20 utenti garfagnini andrebbero incontro col taglio, evidenzia anche quella legata a collegamenti viari problematici nella zona. Ma questo è un altro corno del problema che è acuto soprattutto per le implicazioni strettamente sanitarie: “Risulterebbero – scrive testualmente Mugnai – informazioni circa la chiusura del servizio di dialisi presso l’Ospedale S. Croce di Castelnuovo G.na. Costantemente circa 20 utenti, residenti in tutti i Comuni della Valle, hanno regolarmente potuto usufruire del servizio offerto dal Presidio S.Croce, servizio in funzione da decenni e che ha sempre registrato ottimi risultati: negli anni 2009-2010 sono stati effettuati importanti lavori per rendere perfettamente funzionante l’attività dialitica presso il S.Croce”.
Secondo l’esponente di Forza Italia, “il trasferimento del servizio presso l’Ospedale di Barga, oltre a penalizzare gli utenti della Garfagnana che sarebbero costretti a percorrere ulteriori chilometri per raggiungere Barga, con un forte incremento dei tempi di trasferimento […] comporterebbe un notevole aggravio di spesa per i trasporti che vengono assicurati dalle Associazioni di volontariato”.
Secondo la valutazione effettuata dal raggruppamento Misericordie Garfagnana nel 2015, trasmessa alla direzione di quella che allora era la Asl 2 di Lucca e al governatore Enrico Rossi, oltre alla contrarietà all’operazione si sottolineava che questa “avrebbe comportato, fra l’altro, una maggiore spesa annua di circa € 70.000 che passerebbe così a €140.000, se non fosse stato possibile effettuare il trasporto in coppia”.
Insomma, dal punto di vista di Mugnai non si scorge la motivazione strategica sottesa a una scelta, quella della chiusura, che “non può essere giustificata nell’ottica di una riorganizzazione” in quanto non concordata con i sindaci. Inoltre, scrive ancora il Vicepresidente della Commissione sanità, “l’unificazione dell’attività dialitica a Barga non comporterà alcun vantaggio in sicurezza e qualità” dato che a Barga non c’è pronto soccorso e che “il risparmio derivante dalla cessazione di costi fissi di gestione degli impianti tecnologici a servizio delle macchine dialitiche,nonché all’eliminazione delle spese generali di apertura dei locali di alcune unità di personale, sarebbero inferiori al disservizio che ne deriverebbe per gli utenti”.
I quesiti, dunque. Eccoli, con Mugnai che chiede di conoscere “i risparmi di costi che si otterrebbero dalla chiusura del servizio dialisi» e invita «a confermare o indicare le reali prospettive del centro dialisi dell’Ospedale S.Croce di Castelnuovo G.na”.