Gara Tpl: Mobit risponde ad At e invia una lettera ai sindaci

Firenze – Continua la battaglia a suon di lettere, ricorsi e critiche alla Regione fra Mobit, il Consorzio nel quale si sono associate le maggiori aziende di TPL della Toscana per partecipare alla gara regionale di Lotto Unico, e Autolinee Toscane, la società controllata dalla francese Ratp che si è aggiudicata la gara. Dopo le 500 lettere inviate dal presidente di AT Bruno Lombardi, il presidente di Mobit Giuseppe Gori ne ha inviata una aperta a tutti i sindaci toscani. Pubblichiamo il testo della lettera:

Come le è noto, la Gara è stata aggiudicata una prima volta nel 2016 alla società Autolinee Toscane, azienda totalmente controllata dal gruppo francese RATP di proprietà dello Stato Francese. RATP esercisce il servizio nel l’Ile de France fino al 2039 con affidamento diretto senza gara, ma bensì per legge dello Stato francese stesso.

Quell’aggiudicazione venne annullata dal TAR Toscana che, accogliendo il nostro ricorso, definì l’offerta di RATP “irrimediabilmente viziata” e perciò da escludere. Per questo, dice il falso chi le scrive che le nostre ragioni non sono mai stata accolte dai tribunali!

Purtroppo, sorprendentemente, lo stesso TAR Toscana escluse anche la nostra offerta nonostante il perito del Tribunale l’avesse ritenuta perfettamente aderente alle linee guida del bando. Un’esclusione che abbiamo appellato al Consiglio di Stato la cui decisione è attesa nelle prossime settimane.

Lo stesso Consiglio di Stato nel 2017, ad ogni modo, ci ha dato ragione rilevando in quel procedimento un vizio ben più grave, al punto di porre alla Corte di Giustizia Europea ben quattro quesiti interpretativi. Si trattava, in sintesi, di accertare il possesso, da parte della società monopolista di Parigi, dei requisiti anche solo per poter partecipare al bando della Regione Toscana che richiedeva di rispettare le condizioni poste dal Regolamento Europeo 1370.

Dopo quasi due anni di attesa, la Corte di Giustizia, pilatescamente, ha rifiutato di rispondere a quei quattro quesiti limitandosi a rispondere che la Regione Toscana non aveva l’obbligo (che pure lo aveva fatto in osservanza ad una legge nazionale) di far rispettare quel regolamento perché la sua applicazione poteva (non doveva) essere posticipata sino alla data limite del 3 dicembre 2019. Così facendo, elegantemente, ha rispedito la decisione al mittente, ovvero al Consiglio di Stato.

Sulla base di questa non risposta, la Regione Toscana, senza aspettare la pronuncia del Consiglio di Stato ha deciso di aggiudicare la gara avviando le attività di trasferimento dei beni delle nostre aziende, con un grave rischio di vedersi dar ragione quando le aziende toscane saranno già morte!

Una decisione abnorme che lo stesso Consiglio Regionale aveva chiesto di non adottare onde evitare il rischio di produrre enormi danni e/o anche cause di risarcimento milionarie qualora le aziende toscane risultassero poi le legittime aggiudicatarie.

Per questo stiamo combattendo, per una causa di semplice buon senso, vogliamo semplicemente che un passaggio di questa rilevanza avvenga solo dopo che ci siano state tutte le sentenze definitive. 

Tuttavia, non è solo un fatto di giustizia: l’offerta fatta da Mobit era qualitativamente superiore a quella dei francesi, perché prevedeva di acquistare un numero maggiore di bus e dava anche maggiori garanzie in termini occupazionali. 

Le nostre aziende sono presenti con uomini e mezzi su tutti i territori della Toscana, li collegano e li animano. Sarà troppo tardi quando ci si accorgerà cosa vuol dire non avere più le aziende “dei comuni” e nei comuni” a sostenere ed affiancare il territorio.

Per questo mi sono permesso di disturbarla perché ritengo che la nostra battaglia sia in questo momento una battaglia “del territorio” oltre che di quei comuni soci delle nostre aziende che, in questo modo, verrebbero danneggiati anche patrimonialmente.

Giuseppe Gori – Presidente Mobit Scarl

 

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