Firenze – Il Consiglio di Stato dice l’ultima parola, ed è a favore della regolarità del percorso della Regione Toscana e dunque del vincitore della gara del trasporto pubblico regionale, obvvero Autolinee Toscane, contro cui si è opposta fino all’ultimo step la concorrente (e precedente titolre del servizio) Mobit. “Siamo pienamente soddisfatti di questo esito, anche se resta qualche rammarico”, è il primo commento di Bruno Lombardi, presidente di Autolinee Toscane, riguardo alla sentenza del CdS. Una sentenza netta e chiara che non lascia più dubbi sulla correttezza e legittimità della gara e sulle modalità con cui la Regione l’ha gestita.
“Soddisfatti perché – commenta Lombardi – ancora una volta un giudice amministrativo conferma che la gara è regolare, visto che sono state respinte TUTTE le richieste di sospensiva e di annullamento di cui ai numerosi ricorsi presentati da Mobit, sia al TAR che, come in quest’ultimo caso, al Consiglio di Stato”.
Il rammarico riguarda anche il “tempo perduto”. “Resta qualche rammarico – dice infatti Lombardi – per il fatto di avere perso 5 anni dalla prima aggiudicazione della gara (marzo 2016). Se il contenzioso si fosse concluso con la prima sentenza (ottobre 2016) oggi avremmo un servizio già ristrutturato e più funzionale, un sistema di bigliettazione unico, facile e accessibile, un’attività di manutenzione efficace, una sola azienda al posto di 22. Avremmo già 1.350 nuovi bus in circolazione e la Regione avrebbe risparmiato qualcosa come 40 milioni di euro”.
Il vero nodo infatti è il fatto che il servizio è ancora in gestione di fatto a Mobit. “Constatiamo – prosegue il presidente di AT – che, nonostante i ricorsi presentati da Mobit siano stati costantemente bocciati e il contratto di concessione sia stato firmato da ben 10 mesi, il servizio è tuttora gestito da chi ha perso la gara e da chi ha perso tutti i ricorsi. Ci attendiamo che l’ostruzionismo sin qui messo in campo termini finalmente e si vada verso un ordinato passaggio di consegne”.
Alla fine di 5 anni, e dopo 6 sentenze, “è stata scritta la parola fine a questo infinito contenzioso” Epperciò, dicono da AT, “non ci sono più scuse per non procedere rapidamente all’attuazione degli impegni previsti dal contratto di concessione, completando il trasferimento dei beni, così come concordato. AT è disponibile da subito a fare la sua parte per realizzare questo obiettivo”.