Sarà l’era quantistica a determinare il nostro futuro risolvendo alcune delle principali sfide dell’umanità, dall’eradicazione di alcune malattie come il cancro all’alimentazione della popolazione mondiale ma non riuscirà a liberarci né delle guerre né del sentimento di invidia perché l’evoluzione continuerà a spingere l’essere umano alla sopravvivenza e sopravvivere continuerà a significare uccidere altri umani.
A credere in una rivoluzione quantistica è il fisico di origine giapponese Michio Kaku che nel suo ultimo libro « Quantum supremacy » analizza come l’era quantistica e i computer che genererà faranno i passi avanti che le tecnologie digitali attuali non possono compiere. Il 77enne scienziato che ora vive a New York ritiene invece che l’AI possa rappresentare una minaccia per l’umanità ma non immediata e che quindi si abbia il tempo per fermarla.
« L’avvenire ci porterà il rimedio contro il cancro che è una malattia che opera a livello molecolare, come la malattia di Alzheimer o il morbo di Parkinson e che con la nostra tecnologia digitale di oggi non possiamo comprendere. Con i computer quantici che stiamo sviluppando , potremo capire come funzionano e quindi arrestarli » ha dicharato in una intervista alla BBC in cui riprende i temi del suo ibro.
Secondo il noto fisico la più grande scoperta che ci attende nei prossimi 100 anni verrà proprio dalla tecnologia quantica che saprà utilizzare la teoria quantica per capire la genetica e il cervello umano. Ed è qui che intervengono i computer quantistici. Madre natura è una specie di computer quantistico, mentre attualmente i processori digitali calcolano nel liinguaggio binario uno – zero, cioè, sottolinea, non nel suo linguaggio.
Sul fronte della medicina che finora è andata avanti tra esperimenti ed errori, con rimedi che sono stati trovato « quasi per caso », la teoria quantica permetterà invece di « vedere la molecola » e analizzarla, vedere come funzionano gli atomi e creare da zero le medicine adatte. L’avvenire sarà nella meccanica quantica per creare le nuove medicine, con i chimici e biologi che avranno utilizzato i computer quantici, i primi per capire le reazioni chimiche e i secondi il funzionamento del DNA.
Secondo lo scienziato poi i computer quantici (al momento ne hanno prodotto uno Google e un altro in Cina) saranno in grado di risolvere il problema dell’invecchiamento tanto « che non si morirà più necessariamente di vecchiaia ».
A suo avviso intanto « una cosa è sicura » e cioé che « l’internet del futuro non sarà digitale » : quello del futuro sarà quantistico e si fonderà con il cervello, quello che già viene chiamato « brainet » dalla fusione di brain, cervello, e internet.
Quanto all’AI, a suo avviso fa parte dei grandi pericoli cui deve far fronte l’umanità assieme alla guerra nucleare, le armi biologiche e il riscaldamento della terra. La minaccia sarebbe doppia : una immediata che è quella di aver creato un’arma per uccidere o limitare le libertà e quella a lungo termine, cioé quando comincerà ad avvicinarsi a quella umana . « Via via i robot avranno l’intelligenza dei topi, poi dei conigli : è a questo punto che potranno rappresentare una potenziale minaccia » ritiene il fisico secondo cuit tra « 100 anni circa ci ritroveremo con dei robot impossibili da distinguere dall’uomo e che , privi di coscienza, potrebbero rivoltarsi contro di noi ». « Ma rimane ancora molto cammino davanti a noi e penso che al momento la principale minaccia venga dai droni che possono uccidere senza discernimento ». Quanto al pericolo per l’occupazione da parte dell’AI, vi sono alcuni mestieri che i robot non sapranno mai fare, come riparare le cose o le professioni che richiedano buon senso, come gli avvocati, o relazioni umane come gli insegnanti.
Le macchine quantiche intanto ci potranno aiutare sul fronte dell’alimentazione mondiale. Grazie alla capacità di analisi di questi strumenti a livello molecolare si potrà riprodurre gli ecosistemi in cui gli alimenti sono prodotti naturalmente nel mondo, producendo così gli alimenti necessari per una popolazione in costante aumento.
Quello che non riusciranno a fare però è liberarci da quelle che sono le « imperfezioni » della razza umana e da tutte i danni che ne conseguono. Come la guerra. Senza però che ne determinino la fine della specie perché « via via che gli umani prospereranno, sarà meno necessario battersi per le risorse di cui disponiamo.
Michio Kaku infine ci avverte che la nostra concezione dell’intelligenza umana è solo « parzialmente corretta ». « Noi pensiamo che qualcuno è intelligente perché sa delle cose. Ma non è questa l’essenza dell’intelligenza. L’essenza dell’intelligenza è quella di vedere l’avvenire, simulare la creazione di un avvenire che non esiste » , una facoltà della corteccia prefrontale che lo scienziato definsce « una macchina che formula costantemente delle simulazioni di ciò che ci potrà succedere » e che non tutti possiedono.
In foto Michio Kaku