Dopo un lungo periodo di eventi organizzati interamente online (una pratica resa necessaria dall’impossibilità, causa virus, di realizzarli materialmente dal vivo), tornano finalmente le occasioni di ritrovo in presenza, il più delle volte all’aperto, con prenotazione obbligatoria e nel rispetto delle norme anti-Covid. Gli eventi fisici rimangono, dunque, un’esperienza importante, per alcuni addirittura insostituibile, ma è pur vero – e lo sviluppo mondiale del settore va in questa direzione – che subiranno inevitabilmente una trasformazione caratterizzata da un mix di reale e digitale, che era già in atto e che è stata accelerata dalla pandemia.
Proprio a questo proposito, è dello scorso 18 maggio la notizia che Cisco ha annunciato l’acquisizione di una società americana, Socio Labs, specializzata nell’organizzazione di eventi ibridi, che consistono nella fusione tra eventi virtuali e in presenza, che diventeranno probabilmente uno dei grandi trend del prossimo periodo.
Socio è un’azienda di tecnologia con sede negli Stati Uniti, che aiuta le organizzazioni di ogni dimensione ad ottimizzare i loro eventi attraverso la propria piattaforma tecnologica, che dispone di tutto il necessario per offrire esperienze personalizzate per eventi virtuali, ibridi e in presenza: dalla registrazione, al ticketing, ai relatori delle sessioni e agli stand degli sponsor, coinvolgendo interattivamente i partecipanti attraverso sondaggi, giochi di chat e gruppi di lavoro video. Con clienti come Google, Microsoft, PepsiCo e Hyundai, Socio guida la trasformazione digitale nello spazio di gestione degli eventi attraverso milioni di interazioni ogni giorno, in migliaia di eventi a livello globale.
“Il futuro degli eventi, così come il futuro del lavoro, sarà ibrido”, queste le parole di Jeetu Patel, Vice President e General Manager di Cisco Security and Collaboration.
Grazie alla tecnologia si è scoperto che è possibile gestire degli eventi ibridi efficaci, inclusivi, interattivi, immersivi e,allo stesso tempo, più sostenibili. La situazione che abbiamo vissuto in questi ultimi mesi ha marcato, in maniera ancora più evidente, il fatto che ci sono persone che non sempre riescono o possono essere presenti insieme alle altre a un incontro – e pur dovendo assolutamente parteciparvi. La formula ibrida, allora, consente di ampliare la platea di spettatori a costi contenuti, grazie alla possibilità di raggiungere le persone impossibilitate a partecipare all’evento fisico, efficientando al tempo stesso gli spostamenti, con un conseguente impatto positivo sulla sostenibilità.
Negli eventi del futuro sarà sempre più frequente l’utilizzo degli ologrammi, che consistono in immagini tridimensionali, o percepite come tali dall’occhio umano, che possono avere come soggetto una persona o un oggetto, all’interno di un contesto reale. Grazie all’impiego dell’olografia, le scenografie diventano più immersive intorno alle persone presenti fisicamente e rendono unica l’esperienza degli spettatori. E’ possibile ottenere un ologramma mediante una parte importante di hardware e una superficie sulla quale esso viene proiettato.
Lo scorso settembre, in occasione del Forum The European House – Ambrosetti a Cernobbio, è stato realizzato un evento ibrido durante il quale è stata impiegata la tecnologia olografica. Hanno partecipato fisicamente solo la metà dei relatori e dei partecipanti, mentre gli altri hanno seguito l’evento collegandosi da remoto. L’altra metà dei relatori, tra cui Hillary Clinton, Ban Ki-moon e altri ospiti internazionali, che in quel momento si trovava fisicamente in diverse parti del mondo e che, a causa delle restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria, non avrebbe potuto raggiungere fisicamente il luogo dell’evento, ha partecipato in forma olografica, apparendo sul palco e interagendo sia con i presenti che con il pubblico connesso da remoto. Ciò è stato reso possibile grazie alla tecnologia hardware e software messa a disposizione da Cisco in collaborazione con Naumachia, una startup italiana, partner per i sistemi olografici di Cisco.
Grandi novità si attendono anche sul fronte della comunicazione. Google ha infatti annunciato, durante l’evento Google I/O 2021 tenutosi dal 18 al 20 maggio, Project Starline, al quale sta lavorando da alcuni anni. Google spiega come, durante le videochiamate, l’esperienza degli utenti sia ancora lontano dall’idea di sedersi e parlare faccia a faccia con qualcuno come se fosse lì. Gli sviluppi in corso riguardano proprio questo, cioè una tecnologia che consenta di vedere davanti a sé la persona, non più appiattita da uno schermo, ma in forma tridimensionale, a grandezza naturale, creando la sensazione di essere davvero insieme a qualcuno, con la possibilità di parlare in modo naturale, gesticolare e stabilire un contatto visivo. La tecnologia passa, così, in secondo piano: ci dimentichiamo di avere un dispositivo e ci concentriamo sulla persona che è di fronte a noi.
Project Starline è già in uso negli uffici Google ed entro la fine dell’anno sono previste sessioni di prova con i partner aziendali.