Firenze – Si è tenuta oggi la presentazione di quello che sarà il Piano Casa progettato e fortemente voluto dalla candidata sindaco Sara Funaro. Un piano ambizioso sin dal titolo, che recita “Una casa per tutti. Il diritto di vivere a Firenze” prendendo di petto uno del problemi oramai più pesanti che vive la cittadinanza, ovvero la penuria di case e soprattutto la loro inaccessibilità per quanto riguarda i costi dell’abitare. Un problema sollevato sin dal lontano 2014 dal Sunia ,il sindacato degli inquilini più rappresentativo a Firenze, che oggi era presente con la segretaria regionale Laura Grandi.
Il Piano presenta una serie di cifre molto interessanti, sia dal lato del bisogno, che da quello degli investimenti. Aiutandosi con una serie di slides, la candidata sindaco ha sintetizzato il percorso che seguirà nell’eventualità di una sua elezione. Intanto, la necessità di affrontare un’emergenza abitativa che pur venendo da lontano ha ricevuto, negli ultimi anni, un’accelerazione che lascia senza scampo residenti e lavoratori poveri. Ne fa fede la percentuale del reddito speso per l’affitto, che vede al primo posto Milano, con il 49% del reddito familiare risucchiato dal canone , ma subito dopo, al secondo posto, Firenze, che segna un 44% , almeno stando ai dati ufficiali, Il problema verrà affrontato, spiega Funaro, con iun grande piano pubblico che prevede l’immissione nel patrimonio edllizio cittadino di 3mila case, ripartite fra social housing (1600), 1500 case popolari ristrutturate e riassegnate, il potenziamento del contributo all’affitto.
“Per affrontare il problema abitativo abbiamo messo a punto un Piano ambizioso e concreto di cui sono molto orgogliosa e che abbiamo chiamato ‘Una casa per tutti: il diritto di vivere Firenze’. L’aumento medio del costo degli affitti delle abitazioni, di circa il 30% nelle grandi città, rischia infatti di escludere i cittadini a reddito basso e medio dalla possibilità di avere case a prezzi sostenibili. Gli stipendi non sono cresciuti di pari passo e questo rende l’abitazione sempre meno accessibile per studenti, lavoratori, famiglie ed è un elemento che rischia di rendere meno accessibile la nostra città e meno competitivo il nostro tessuto produttivo. Ecco perché un piano casa a guida pubblica, con azioni diverse ed un grande investimento pubblico, è necessario per invertire la tendenza e per realizzare una città davvero giusta e vivibile. Un grande Piano pubblico sulla casa, quello che attendiamo da troppi anni dai governi, ma su cui non possiamo più aspettare”, spiega la candidata sindaca della città di Firenze con un’ampia coalizione di centrosinistra.
“Il progetto – prosegue Funaro – mira a ristrutturare ogni anno 300 abitazioni popolari (1.500 in tutto) per dare risposte alla fascia più in difficoltà della cittadinanza e a realizzare e rendere accessibili 1.600 alloggi a canone calmierato per la fascia media, con un affitto più basso fino al 30% rispetto ai canoni di mercato. Prevede un grande impegno dell’amministrazione, in stretta collaborazione con fondazioni bancarie, istituti nazionali e internazionali, Terzo settore e social housing. Il Comune contribuirà con oltre 115 milioni di euro, garantendo risorse proprie e lavorando per l’accesso a progetti nazionali ed europei. Inoltre potenzieremo il contributo affitto, fino a 3,5 milioni per dare risposte a 2.500 famiglie l’anno”.
Ecco il Piano nei dettagli:
400 appartamenti a disposizione dei fiorentini a canone calmierato su tutto il territorio comunale che, grazie alle convenzioni urbanistiche per le trasformazioni private, saranno messi sul mercato a prezzi abbordabili per 20 anni;;
175 appartamenti realizzati dal Comune investendo 30 milioni di euro su immobili pubblici del centro storico e messi in affitto a canone calmierato, così localizzati: 50 in Santa Maria Novella, 30 a Sant’Agnese, 50 a San Giovanni di Dio, 20 a San Salvi, 10 a Palazzo Rinuccini e 15 alle Leopoldine in piazza Tasso;
1.000 nuovi appartamenti da grandi interventi pubblico-privato, in cui il Comune investirà risorse proprie per garantirne la sostenibilità economica con un contributo fino a 50 milioni di euro. Di questi, 600 saranno appartamenti realizzati attraverso interventi pubblico-privato su patrimonio proveniente dai fallimenti immobiliari da riconvertire, l’acquisto e la trasformazione di immobili e la realizzazione di nuovi interventi di edilizia sociale. Mentre altri 400 alloggi a canone calmierato saranno realizzati ai Lupi di Toscana, un nuovo quartiere dove sorgerà anche un edificio di student housing con 114 posti letto;
un piano sistematico da 35 milioni di euro in 5 anni per ristrutturare e assegnare 300 case popolari all’anno (dopo le 500 ristrutturate con un intervento straordinario in questo anno). Quindi 1.500 abitazioni riassegnate per scorrere le graduatorie con un investimento annuo di 7 milioni di euro;
conferma e potenziamento fino a 3,5 milioni del fondo per il sostegno all’affitto per le persone in difficoltà, malgrado i tagli del Governo, con l’obiettivo di sostenere 2.500 famiglie.
“Gli interventi – conclude Funaro – saranno progettati con concorsi internazionali di progettazione, realizzati secondo criteri green e con percorsi di partecipazione e coinvolgimento della cittadinanza che ne facciano interventi ad alta qualità urbanistica e ambientale e costi contenuti. L’obiettivo è costruire contesti caratterizzati da una commistione generazionale e sociale, servizi di prossimità e comunità”.
“Quello che è apprezzabile è la programmazione quinquennale su un comparto come quello della casa, investimento che non avviene in nessun modo a livello nazionale . è il commento della segretaria del Sunia Laura Grandi – a livello comunale si prevede una programmazione per 5 anni, sia per quanto riguarda il contributo affitto che gli alloggi dell’Erp che si vuotano via via. Il Piano così come è stato proposto, ha sicuramente un approccio che fa pensare a un’inversione di tendenza rispetto al diritto alla casa opposto al non investire per niente o a certe proposte assurde come quelle del ministro Salvini. Ben venga la previsione di investimenti per cinque anni, che consentono di costruire un Piano Casa serio. Il fatto che questo programma parta dai luoghi dell’edilizia pubblica e dell’edilizia sociale, consentendo l’accesso al diritto all’abitare delle fasce più fragili ed esposte della società, è sicuramente un altro merito”.
sulla vicenda entra il candidato sindaco della Sinistra, Dmitij Palagi: *Abbiamo contestato puntualmente l’assenza di politiche adeguate in materia di edilizia residenziale pubblica, sia sul piano della programmazione che su quello degli investimenti. Tutto ciò che si muove nella direzione giusta è benvenuto, ma non sono ancora risposte adeguate: maggiore urgenza e radicalità sono indispensabili per invertire il processo di espulsione delle lavoratrici e dei lavoratori dal Comune di Firenze (che si estende ormai a tutta l’area metropolitana). All’Assessora contestiamo anche un’assenza dai luoghi di conflitto e di bisogno. Gli sfratti non possono essere un tema di ordine pubblico o scaricarsi sulle proprietà o sugli uffici dei servizi sociali. Gli annunci in fase elettorale sono un classico un po’ datato”.