Prato – La Guardia di Finanza di Prato ha scoperto una serie di irregolarità in alcune aziende cinesi che vanno dallo sfruttamento del lavoro alle frodi nelle pubbliche forniture di mascherine chirurgiche: 13 arresti in flagranza, 90 clandestini individuati e milioni di mascherine sequestrate.
L’operazione della guardia di finanza di Prato vede coinvolte ditte cinesi della città toscana riconvertite alla produzione di Dpi destinati alla Protezione civile e alla centrale acquisti per la sanità per conto della Regione Toscana entrambe parti lese nelle indagini coordinate dalla procura pratese.
“Intendo esprimere il mio plauso per l’indagine in corso da parte della Guardia di Finanza, così come per tutte le inchieste che puntano ad accertare irregolarità sui luoghi di lavoro, l’elemento che mi sembra emergere con più forza da questa operazione, peraltro portata avanti in collaborazione con il Dipartimento Prevenzione dell’Asl dal quale sono stato immediatamente informato”.
Così il presidente della Regione Enrico Rossi, commentando la notizia relativa all’operazione condotta dalle Fiamme Gialle di Prato. “Adesso – aggiunge Rossi – sulla base dei risultati dell’indagine, la Regione valuterà se avviare un’azione legale”.
Gli uffici regionali rendono noto che tutti i prodotti acquistati e distribuiti gratuitamente dall’inizio dell’emergenza sono stati testati con esito positivo dal Dipartimento di Chimica dell’Università di Firenze.