Hanno scomodato il francescanesimo che attraversa l’attuale gerarchia ecclesiastica, a partire dal Pontefice Francesco che ha anche dato alle stampe l’enciclica “Laudato si'” richiamandosi direttamente al grande santo d’Assisi ma niente da fare. Ad ambientalisti e civici che hanno chiesto al vescovo Massimo Camisasca di salvare i 150 mq di verde destinati a diventare sede di 87 appartamenti, uffici, centro commerciale e 250 posti auto a sud di Reggio, non lontano dal Conad “le Querce”, la Curia ha risposto picche.
Anzi ha risposto in verità in modo più articolato: l’economo della diocesi, Gian Pietro Menozzi, ha infatti ribadito l’intenzione di proseguire e specifica che nel piano “non vi è alcun intento speculativo, quanto piuttosto l’esigenza di bene amministrare un compendio immobiliare detenuto da lungo tempo, in comproprietà con altri soggetti, in massima parte privati”. Infatti “eventuali rinunce e fuoriuscite dagli accordi sottoscritti riverbererebbero effetti negativi e danni economici definitivi a tutti i comproprietari che nell’area hanno investito i risparmi di una vita”.
Questa la posizione della Chiesa reggiana sul destino dell’area di cui è comproprietaria, destino che appare segnato, sia o non sia giustificato nei Fioretti francescani.