“Frank”: un inno alla diversità al cinema Stensen

Musica e creatività ispirano la programmazione del cinema Stensen (Viale Don Minzoni 25/c) che da giovedì 13 novembre presenta in anteprima toscana Frank, commedia surreale di Lenny Abrahamson con Michael Fassbender. Soprannominato “il re della black comedy” il regista irlandese Lenny Abrahamson firma con Frank il suo 4° lungometraggio, una commedia esistenziale che celebra la creatività in quanto tale e insieme mostra la precarietà del successo nell’epoca dei social network.

Frank – ha spiegato il regista al Biografilm Festival di Bolognaè un film su chi non esiste nel mainstream, su degli outsider”, come Jon, mesto impiegato tastierista dall’entusiasmo nascosto e un talento “tutto da scoprire”, che guida lo spettatore alla scoperta del bizzarro gruppo indie-pop “The Soronprfbs” e del suo leader Frank. Composto da elementi che prima di condividere il talento artistico hanno in comune un passato con problemi psichici, i “The Soronprfbs” si riconoscono in Frank (Michael Fassbender), estroso, e probabilmente pazzo, cantante del gruppo che affronta ogni momento della sua vita protetto da una goffa maschera di cartapesta, a cui non rinuncia nemmeno a letto o sotto la doccia. Tra situazioni comiche e grottesche il gruppo cercherà di sfondare partecipando al “festival della vita”: il South by Southwest in Texas.

Protagonista del film è un Michael Fassbender in stato di grazia che nonostante nasconda il proprio viso per tutta la durata del film riesce a donare un’incredibile intensità al suo personaggio, mostrandone ora l’incrollabile ottimismo, ora il paralizzante bisogno di essere amato per la sua musica e non per chi egli sia veramente. Un’interpretazione che dimostra una volta di più le incredibili capacità di questo attore (come se avessimo ancora dei dubbi) capace di passare con naturalezza dal ruolo di androide a quello di signore del magnetismo; da possidente terriero a prigioniero politico; da psicanalista a sex addicted.

Frank è ispirato alla vita del comico britannico Chris Sievey che recitava gli sketch con la stessa maschera del film in testa, e del suo gruppo musicale il cui tastierista Jon Ronson è diventato sceneggiatore del film. Un film che promette di “celebrare la creatività in modo trasversale e oltre ogni limite – come ha affermato il regista – e che mette insieme “esperienze reali di musicisti come Daniel Jonhston, Captain Beefheart, The Residents” con la grande e luminosa potenza immaginifica del cinema.

Con Frank il regista Larry Abrahamson firma il suo lavoro più compiuto e personale seguendo il viaggio on the road di un colorato gruppo di perdenti, consapevoli di esserlo e per nulla preoccupati della cosa. Una pellicola ironica e divertente ma anche capace di far riflettere e commuovere, nascondendo una seconda anima più intima e profonda: un difficile discorso sulla malattia mentale, mai banale e anzi molto toccante.

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