Firenze – Una notizia indiretta, come dice il consigliere della Città Metropolitana Nicola Armentano, delegato allo sport, ma i soldi, quei 55 milioni che il governo aveva cancellato per il restyling del Franchi, sembra davvero che tornino a “casa”.
“E’ una notizia bella e importante, – dice Armentano – tutti abbiamo fatto squadra insieme. Il Governo ha accolto, e gliene siamo grati, le motivazioni con cui era stata richiesta la conferma dei fondi per il Piano urbano integrato relativo allo stadio e con il decreto legge contenente le nuove norme per il Pnrr può essere rifinanziato”. “Le risorse riconosciute – spiega Armentano – non sono direttamente legate allo stadio – si tratta infatti di una conferma indiretta – ma consentiranno di liberarne altre per diversi progetti, compreso quello dello stadio”.
In pochi giorni, sono dunque due le buone notizie per lo stadio Artemio Franchi di Firenze. Intanto, l’ok del Governo alla proroga fino al 2028 dei lavori di restyling, che eviteranno alla Fiorentina di lasciare il Campo di Marte e oggi la notizia della ‘restituzione’ dei 55 milioni di euro che a suo tempo erano stati definanziati.
“Una grande giornata per Firenze e la Toscana – ha sottolineato il presidente Eugenio Giani -. Una vera e propria svolta che permetterà di ridurre al massimo i disagi per tifosi e squadra e ridare nuova linfa al quartiere di Campo di Marte. Spero davvero sia stata messa la parola fine ad una vicenda che si stava trascinando pericolosamente. Adesso ci sono tutto il tempo e le risorse necessarie per completare i lavori e mettere a disposizione di Firenze un impianto moderno, pronto a ospitare le gare dei campionati Europei del 2032”.
“E’ prevalso il buon senso – prosegue Giani -, a seguito anche delle varie interlocuzioni che ho avuto con i ministri Andrea Abodi e Raffaele Fitto, durante le quali ho stimolato il Governo a prevedere i 55 milioni, che in origine erano stati definanziati, su un impianto sportivo che è un vero e proprio bene culturale di interesse nazionale: fu la prima opera in cemento armato precompresso che il 13 settembre 1931 vide la luce. E’ quindi molto importante, al di la dei valori dello sport e dell’attenzione verso il calcio, considerare lo stadio Artemio Franchi come un bene culturale, di prima importanza, non solo per Firenze ma per l’Italia.”