Firenze – Studi al Politecnico, una vita come un mosaico di tanti, lunghi soggiorni in diversi paesi del mondo, un grande amore per il mare, l’arte e la musica. Susi Rossini è fotografa e light designer. Molte le mostre di foto artistiche, l’ultima è in preparazione in Corsica nell’ultima settimana di agosto, e una rara capacità di sorprendere.
Ha iniziato giovanissima a interessarsi alla fotografia…
“Si, quando ero piccola, a 7 anni, i miei genitori mi hanno regalato una macchina fotografica. Era piuttosto semplice, ma non un giocattolo. Ho iniziato a scattare, come un gioco e non ho mai smesso”.
La sua professione di light designer ha influenzato la sua visione e ha cambiato il suo modo di fotografare?
“Il lighting design ha sicuramente contribuito a indirizzare la mia professione verso un’area più artistica. Ho collaborato a progetti per mostre d’arte, Van Dyck a Palazzo Reale, Milano, per l’illuminazione di Dinosauri Argentini, per l’illuminazione di canoe provenienti dall’Oceania nel Wereldmuseum a Rotterdam, creando effetti di luce e ombre colorate e in movimento. Il mio interesse già dalla tesi in architettura è sempre stato ricercare sulla dinamicità dello spazio”.
Tra i tanti generi fotografici quale sente più vicino?
“Io amo moltissimo la fotografia documentaria e il mio fotografo preferito vivente è Sebastiao Salgado, fotografo brasiliano, in particolare il suo progetto Genesis, dove ha esplorato la vita di comunità incontaminate nel mondo, per esempio nell’Artico e nella foresta Amazzonica, che vivono ancora seguendo i loro ritmi e usi originari, non toccati dalla società moderna. Salgado ha vissuto con queste comunità, per scoprirli dall’interno e familiarizzare con loro in modo da creare un dialogo spontaneo”.
Si inspira anche all’arte astratta?
“Grande ispirazione per le mie opere proviene dall’arte astratta e dalla musica jazz. In particolare amo moltissimo Kandinskij e l’espressionismo astratto, poiché è un’espressione dai colori vibranti, con pennellate decise ed è un’espressione libera, non figurativa, che lascia libere di fluire le emozioni e lascia molto spazio all’immaginazione, senza confini”.
Viaggia moltissimo e ha fatto mostre in molti paesi…
“Amo molto il viaggio, il movimento nel paesaggio, mi ispira moltissimo. Ho esposto in tutti i Paesi in cui ho abitato, perché mi piace prendere parte della vita della comunità dove abito. Per esempio la mia prima mostra, Floating Images, è stata ad Amsterdam, nella houseboat dove abitavo”.
A che cosa sta lavorando attualmente?
“In questo momento sto promuovendo il mio nuovo libro Ocean Book, un libro ispirato dal mio grande amore per il mare e per l’orizzonte sconfinato. Inoltre sto preparando la mia prossima mostra che sarà a Bonifacio, in Corsica, nella seconda metà di agosto”.
Quali opere presenterà alla sua prossima mostra in Corsica?
“La mostra a Bonifacio sarà un racconto fotografico ispirato dal mare e dalla vela, grandi passioni della mia vita. Saranno opere stampate su tela che quindi si presentano come quadri fotografici astratti. Inoltre presenterò il mio nuovo libro Ocean Song: una galleria di fotografie artistiche e poetiche del mare che dipingono riflessi, luce in movimento, variazioni di colori, per portare l’immaginazione a raggiungere isole inesplorate e baie pittoresche. Un viaggio visivo che racconta il dialogo infinito tra il mare e l’anima”.
Quali sono i suoi progetti per il prossimo futuro?
“Mi piacerebbe moltissimo poter conciliare, nei miei progetti futuri, la fotografia e il mondo marino e sensibilizzare e collaborare alla protezione della biodiversità del mare mediterraneo e degli oceani. Da sempre sento un legame molto profondo con il mondo marino, è il mio habitat”.