Il festival Fotografia Europea apre le porte al pubblico oggi, 5 maggio.
“Mappe del tempo: memoria, archivi, futuro”: questo il tema scelto per l’edizione curata da Diane Dufour, Elio Grazioli e Walter Guadagnini.
Fino al 9 luglio prossimo, Reggio Emilia pone al centro della riflessione lo strumento fotografico e lo analizza attraverso mostre, conferenze e spettacoli. Al tema dell’archivio si associano i concetti di tempo, memoria, storia, passato-presente-futuro. Archivio in senso classico e documentario, ma anche analisi critica delle future modalità di catalogazione della miriade di dati fotografici che vengono prodotti attraverso gli strumenti tecnologici e la loro sempre crescente diffusione.
La fotografia è mezzo di documentazione e di archiviazione per eccellenza, testimone del passato, strumento di ricerca contemporaneo. Le mostre principali seguono il fil rouge “mappe del tempo” e suggeriscono le molteplici possibilità di stabilire un ordine in grado di controllare la quantità di dati che creiamo ed accumuliamo in numero sempre maggiore, attraverso sistemi di catalogazioni evolute.
Ieri mattina il festival è stato presentato alla stampa, alla presenza delle autorità e dei curatori che ne hanno descritto gli aspetti di crescita e novità. La XII edizione si arricchisce infatti ulteriormente della partecipazione del Mast di Bologna, del Csac di Parma, della Fondazione Fotografia di Modena.
È stato ribadito come, al fianco del circuito di mostre ufficiali, il circuito OFF consenta l’esposizione ad oltre 400 fotografi giovani e non ancora affermati, e di come questo sia sintomo di cultura diffusa e partecipata. Questa edizione ospiterà poi la seconda giornata degli Stati Generali della Fotografia alla presenza del ministro Dario Franceschini, che costituirà un importante ulteriore approfondimento del dibattito già in parte affrontato a Roma il 6 aprile scorso.
Le mostre principali occupano gli spazi più suggestivi della città: tra le altre, a Palazzo Magnani, le immagini di Paul Strand ritraggono il 1955, anno in cui fu pubblicato “Un Paese”: analisi sociale e antropologica di un territorio umile come quello di Luzzara, persone semplici e legate alla terra. Ne trasse ispirazione Gianni Berengo Gardin con il progetto “Un Paese vent’anni dopo”, e proprio al suo archivio è dedicata una mostra ai Chiostri di San Pietro. Nella stessa sede, consiglio in particolare il progetto curatoriale di Joan Fontcuberta, autore di quella che confermo essere una rielaborazione sperimentale e interessantissima del concetto di classificazione ed enciclopedia.
Fotografia Europea si fa archivio di archivi, disseminati nelle sedi espositive e nei luoghi accessibili della città. Distante dall’immaginario collettivo, l’archivio coincide con la città e si trasfigura come luogo vivo, aperto, pieno di luce.
FOTOGRAFIA EUROPEA 2017 – XII edizione
Mappe del tempo. Memoria, archivi, futuro
Reggio Emilia, 5 maggio – 9 luglio 2017