Le inugurazioni, a guardarle in controluce, possono rivelare tanto al di là delle apparenze. E’ stato così anche per Fotografia europea edizione 2014 che cade a venti giorni dalle elezioni amministrative. A metà tra rituale e passerella, l’evento ai chiostri di San Pietro ha dato alcune indicazioni importanti sulla Reggio che si prepara al voto, con una buona dose di contraddizioni e di non detti.
Potrebbe essere un caso – ma forse non lo è – che all’inaugurazione ufficiale venerdì fosse presente Graziano Delrio ma non Luca Vecchi e buona parte del suo entourage, soprattutto di larga parte di quei giovani del Pd che ambisono a posizioni di potere nella prossima giunta. E’ vero che il candidato sindaco si è recato in serata al teatro Valli e può darsi che fosse impegnato altrove. Ma quella dei chiostri poteva essere una cornice pefetta per un passaggio simbolico di testimone tra passato (neanche poi tanto) e presente. Invece ad occupare la scena sono stati gli assessori Catellani e Spadoni, artefici dell’evento ma al capolinea della loro esperienza amministrativa.
E’ vero anche che il premier Renzi sarà a Reggio il 15 maggio per sostenere il candidato PD con il placet di Delrio, ma dal canto suo Vecchi ha cercato di smarcarsi dallo scomodo ruolo di delfino. E ha cercato di evitare in ogni modo durante la campagna elettorale anche solo di nominare l’illustre predecessore. In nome, se non di una rottura, certo di un cambiamento.
Così, al di là delle apparenze, la festa assume le sembianze di uno sfavillante addio, ultima celebrazione di una stagione amministrativa che si avvia al tramonto. Cosa ne faranno i nuovi arrivi di questa eredità lo dirà il tempo. Di sicuro certe assenze
fanno più rumore delle presenze.