Firenze – Non si calma, la maretta che sta squassando il Pd fiorentino e che ha cominciato a montare dopo la sottoscrizione, da parte del presidente della commissione d’inchiesta regionale sul caso del Forteto, Paolo Bambagioni (Pd), della relazione in cui si chiede anche il commissariamento della cooperativa stessa. Un atteggiamento in contrasto con l’orientamento del partito di provenienza di Bambagioni, che da un lato non si trova d’accordo sulla richiesta di commissariamento, e dall’altro ritiene che l’operazione condotta dalla commissione non sia scevra di criticità.
Oggi, la riunione del gruppo regionale ha visto realizzarsi una situazione difficilmente risolvibile. Da un lato, Paolo Bambagioni, che, accusato di aver sottoscritto una relazione che, fra le altre cose, contiene anche la richiesta di commissariamento per niente condivisa dal Pd, afferma che lui, la verità, deve dirla. Dall’altro, il gruppo intero che, compatto, ritiene che quella famosa “verità” in nome della quale Bambagioni non vedrebbe l’ora di immolarsi non è una semplice disanima della questione e della vicenda Forteto, ma un vero e proprio processo di revisionismo storico nei confronti del Pd. Inaccettabile, secondo il gruppo, anche in quanto il compito della commissione non è la reinterpretazione della storia di un partito dal 1979 ai giorni nostri, bensì la chiarezza su una questione spinosa ma soprattutto, per vari versi, assolutamente dolorosa. In altre parole, l’ansia di processare il Pd che sarebbe motivo di reintepretazione storica, in realtà andrebbe a recar danno proprio alla verità di una vicenda non solo dolorosa ma per certi versi inquietante. In mezzo, Leonardo Marras, da qualcuno ritenuto troppo incline a fidarsi dell’operato di Bambagioni per controllare la relazione, da qualcun altro invece troppo debole nel non pretendere di avere tutti i passaggi in mano.
Infine, nonostante la durezza con cui Bambagioni ha sostenuto le proprie posizioni senza recedere di un passo (del resto ci sarà anche lui fra i relatori che dibatteranno, martedì 28 giugno, del libro scritto a 4 mani da Duccio Tronci e Francesco Pini “Setta di Stato” che ha come protagonista proprio la vicenda del Forteto) non si è arrivati a nessun provvedimento nei suoi confronti. Dunque, una mozione sulla vicenda verrà discussa con ogni probabilità o nel consiglio regionale della settimana prossima, o in quello successivo. E giocoforza molte delle questioni irrisolte interne al Pd verranno a galla.