Firenze – Un sistema formativo “ripensato” che sta dando i suoi frutti. A rendere note le cifre, un incontro che si è tenuto oggi con l’assessore regionale a Formazione, lavoro ed istruzione, Cristina Grieco, cui hanno partecipato anche il direttore dell’Iris, Massimo Bressan, e il direttore dell’Irpet, Stefano Casini Benvevuti.
Il sistema formativo finanziato dalla Regione Toscana si fonda su 4 capisaldi: orientamento al risultato (ossia all’occupazione dei formati); alleanze formative tra istituzioni scolastiche, università, agenzie di formazione professionale ed imprese; costruzione di “filiere formative strategiche”, ossia il sostegno di un’offerta formativa che accompagni le filiere produttive di ciascun territorio con la formazione delle figure professionali necessarie alle imprese che vi operano; forte ruolo di programmazione e controllo esercitato dalla Regione.
I risultati positivi emergono dalle prime analisi dell’Irpet sugli esiti occupazionali dei corsi di formazione professionale finanziati nel ciclo di programmazione 2014-20: chi frequenta un corso di formazione, infatti, sperimenta un avviamento al lavoro nel 65 per cento dei casi. Si tratta di un livello del 20 per cento circa più alto rispetto a chi si avvale centri per l’impiego senza aver partecipato ad un intervento formativo. Un risultato in netta crescita rispetto allo scorso settennato di programmazione europea.
Per quanto riguarda i dati, quelli più significativi si riscontrano nella correlazione fra attività formative ed esiti occupazionali. Complessivamente sono 8mila i toscani che hanno avuto accesso ad una attività formativa. La maggioranza, 7.878 utenti, ha frequentato un percorso Its, Ifts o un corso gratuito di certificazione delle competenze o di qualifica professionale fra quelli selezionati mediante i bandi regionali ((tutti strumenti inseriti nel progetto per l’autonomia dei giovani Giovanisì). Una stretta minoranza, 491, ha scelto, utilizzando il voucher, un corso promosso dalle agenzie formative accreditate da Regione Toscana. L’Irpet ha analizzato anche gli esiti dei percorsi Iefp, attestando che essi rappresentano, in Toscana, un importante strumento di contrasto agli abbandoni scolastici precoci: chi conclude positivamente un percorso Iefp prosegue infatti i propri studi nel 79 per cento dei casi. Sperimenta un avviamento al lavoro il 9 per cento dei diplomati Iefp. Solo nel 12 per cento delle situazioni il diplomato non continua a studiare né lavora.
Infine, ecco i risultati degli indicatori Istat su abbandono scolastico e neet.
Abbandono scolastico. Dal 2014 al 2018, la percentuale di giovani che abbandonano prematuramente gli studi è passata: in Toscana, dal 13,8 al 10,6 per cento; in Italia, dal 15 al 14,5 per cento; in Europa dall’11,2 al 10,6 per cento.
Neet. Dal 2014 al 2018, la percentuale di giovani che non studiano e non lavorano è passata: in Toscana, dal 20,1 al 16,2 per cento, in Italia, dal 26,2 al 23,4 per cento, in Europa dall’15,3 al 12,9 per cento.