Si chiama “Poveri di diritti” il nuovo rapporto sulla povertà italiana redatto dalla Caritas, per sottolineare come sempre più spesso la povertà economica vada di pari passo con la progressiva scomparsa dei diritti. Privazioni che peggiorano lo stato di precarietà impedendone il superamento come quello alla casa e alla famiglia, al lavoro e alla salute, alla giustizia e all’educazione fino ad arrivare all’alimentazione.
Il resoconto della Caritas edizione 2011 dopo aver setacciato la situazione di singoli e famiglie prendendo in esame lo stato di sussistenza, restituisce un quadro di forte preoccupazione anche a proposito della regione Emilia Romagna dove, dal 2005 al 2010, le famiglie povere sono passate dal 2,5 al 4,5 del totale a fronte di una spesa complessiva dei comuni, destinata a rimediare al crescente disagio, diminuita, dal 2004 al 2008, del 10%, pur rappresentando il 20% della spesa sociale.
Anche nella nostra provincia circa la metà della spesa sociale per la povertà e il disagio economico è destinata a famiglie e minori; e serve soprattutto a finanziare servizi domiciliari quali i contributi economici per l’alloggio e l’integrazione del reddito familiare. Quella di Reggio è la terza provincia in regione, dopo Parma e Bologna, per spesa sociale destinata ai poveri; una spesa di oltre il 36% nel 2008, calata rispetto al 2007 ma aumentata rispetto al 2006. Oltre all’apporto dei comuni però la fitta rete del volontariato privato o pubblico privato dà un apporto fondamentale nella nostra provincia.