Siena – La Fondazione è cambiata, e dunque i “vecchi appetiti” non hanno più senso. Il messaggio viene lanciato da Antonella Mansi e riguarda lo stallo delle nomine in cui si trova la Fondazione Mps, sia per quanto riguarda il suo successore alla guida della Fondazione stessa, sia per quanto attiene ai nomi dei componenti della deputazione amministratrice.
Insomma, il messaggio è chiaro: chi pensa di potere usufruire della Fondazione “alla vecchia maniera” sbaglia mira. Non ci sarà bisogno, dice Mansi alla Nazione, di una “proprogatio” al suo mandato, in quanto si dichiara “certa che i colleghi decideranno nei tempi previsti”.
E, al di là della questione attuale delle nomine, la presidente uscente sottolinea l’importanza di aver guidato la Fondazione a un ridimensionamento delle quote in Bmps (dal 33% detenuto al suo arrivo, all’attuale 2,5%) ma dentro a un patto parasociale con Btg Pactual e Fintech tale da consentire alla Fondazione di svolgere ancora un ruolo di rilievo all’interno della Banca. Infatti, come precisa la stessa Mansi, “se la lista espressa dal patto sarà la prima, la Fondazione, insieme con Btg e Fintech, avrà la possibilità di esprimere la metà dei consiglieri tra cui presidente e ad”. INfine, per quanto riguarda le voci che la danno interessata alla poltrona ora “occupata” da Profumo, Mansi è chiara, commentando che “la sua candidatura non esiste” e che decideranno, dopo aver valutato “il momento e le condizioni di contesto”, i soci