Firenze – Straordinarie comunicazioni erano state preannunciate nell’incontro con la stampa del sindaco Dario Nardella e del sovrintendente Francesco Bianchi all’indomani della riunione del Consiglio di indirizzo. E difatti la notizia che il bilancio 2015 della Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino chiuderà in pareggio ha del miracoloso, considerato – come ha detto Bianchi entrato in carica nel luglio del 2014 – “si tratta di fatto del primo bilancio della nuova gestione”. Nel 2014 la perdita era stata di oltre 10 milioni.
L’obiettivo insperato è stato raggiunto grazie all’accordo stralcio raggiunto con gli istituti bancari che hanno anticipato 14,5 milioni “che non ha precedenti nella storia delle ristrutturazioni di debitori in Italia e che sono stati a norma di legge contabilizzati in bilancio”. Altrimenti la previsione del deficit sarebbe stata di 9 milioni.
Tuttavia nella illustrazione dei numeri della gestione che verranno approvati nel consiglio di amministrazione del 10 febbraio prossimo quello che appare, e che conta soprattutto, è il progresso verso una stabilizzazione di una nave fino ad ora sballottata dai marosi della amministrazione controllata e delle difficoltà di reperire le risorse.
Sul piano delle regole, la stabilità è rappresentata dai termini della convezione che Comune e Fondazione hanno concordato dopo lunghe e delicate trattative, stabilendo il chi fa che cosa. In sintesi la Fondazione si accollerà i costi della manutenzione ordinaria, bollette e gestione corrente, mentre il Comune penserà a quella straordinaria. La Fondazione metterà l’Opera a disposizione della programmazione comunale 20 giorni all’anno e in cambio il Comune aumenterà del 13% il suo contributo annuo che passa a 4,5 milioni l’anno, oltre a farsi carico dei rapporti inter istituzionali per ottenere un aumento del contributo regionale. Alla Fondazione è stato concesso un diritto d’uso che ne rafforza la solidità patrimoniale. Insomma ci sono tutte le premesse per lo sfruttamento commerciale dell’impianto.
Inoltre il Comune penserà a finanziare un nuovo montacarichi (250mila euro) e ai bandi per l’affidamento delle funzioni nuove come il Bookshop e la caffetteria.
“Il Maggio entra in una fase nuova – ha commentato Nardella – e il rilancio economico passa attraverso il progetto economico di aumento dell’efficienza, del controllo severo dei costi, rilancio delle voci di entrata, le sponsorizzazioni e il contributo”. Insomma il risanamento procede anche grazie a all’aiuto del governo con il ministro Franceschini che ha garantito una proroga di tre anni e un impegno forte con i contributi extra Fondo unico dello spettacolo”.
A Bianchi il compito di specificare le altre poste di bilancio. Intanto le spese per la gestione operativa che ammontano a 3,1 milioni che possono essere ridotti grazie a risparmi d’Iva consentiti dal nuovo assetto. Molto buono l’andamento della vendita dei biglietti per € 4,081 milioni poco lontani dall’obiettivo che sarebbe stato raggiunto se non ci fosse stato lo sciopero del Fidelio. “Nel 2016 raggiungeremo quota 5,5 milioni un bel passo sulla strada virtuosa di raggiungere un terzo delle entrate attraverso la bigliettazione che renderà il teatro in sicurezza assoluta”.
Ovviamente resta il debito pregresso di 59 milioni (compresi i 32 del fondo rotativo) ma il problema comincia a essere meno drammatico. Per trovare altre risorse, oltre a rinnovare l’appello alla città, Bianchi ha annunciato un’operazione di crowdfunding che partirà il 2 maggio attraverso una piattaforma americana, Kickstarter, che conta 21 milioni di accessi al giorno
Per quanto riguarda i contenuti artistici Nardella e Bianchi hanno ribadito la soddisfazione di aver tenuto Zubin Mehta come “direttore principale emerito” e di aver ingaggiato Fabio Luisi come direttore musicale, talento di ritorno in Italia dopo aver diretto a Zurigo e a New York.
Gli 80 anni di Mehta verranno festeggiati il 23 aprile in palazzo Vecchio e il 24 aprile nel concerto inaugurale. IL festival di quest’anno sarà il più breve della sua storia recente perché durerà poco più di tre settimane. A giugno, fuori Festival ci sarà una rassegna di 5 grandi orchestre sinfoniche: Berliner, Wiener, Scala e San Pietroburgo accanto a quella del Maggio.