L’Africa ha bisogno di istruzione e formazione

Firenze –  L’Africa è un continente ancora fortemente colpito da situazioni di profonda arretratezza socio-economica e di fortissima indigenza da parte delle popolazioni.  Questa situazione non può tuttavia essere isolata dai dati sull’analfabetismo e dal mancato accesso all’istruzione che interessano questi paesi: in Africa oltre il 70% della popolazione è infatti analfabeta, ed in alcuni paesi la percentuale sale fino al 90%.

Ma una popolazione che è per la grande maggioranza analfabeta, non è soltanto una popolazione incapace di leggere e scrivere, ma anche e soprattutto, un insieme di persone che non potranno mai acquisire e sviluppare tutto un bagaglio di competenze che permettono una realizzazione professionale e contemporaneamente lo sviluppo del tessuto sociale ed economico di un paese.

L’istruzione è infatti quell’imprescindibile ponte che permette l’acquisizione di competenze specializzate, negli ambiti più disparati, che danno servizi ad una comunità e ne stimolano l’economia. Una piaga ulteriore del continente africano è rappresentata inoltre dalla condizione femminile: sono tantissime le donne che subiscono ancora forti discriminazioni di genere e che vedono negata la possibilità di un’istruzione.

Basti pensare che a causa di tali pregiudizi ancora fortemente radicati in molte società, circa i due terzi della popolazione analfabeta mondiale è costituita da donne.  Per questo la Fondazione Rita Levi Montalcini Onlus opera dal 2001 in oltre 35 paesi del continente africano per garantire istruzione e formazione professionale a bambine e donne africane.

Dare questi strumenti alla popolazione femminile significa dare a queste donne la possibilità di ribellarsi ad un ruolo subordinato all’interno delle famiglie, significa dare gli strumenti per difendersi e prevenire malattie gravi come l’HIV, significa dare la possibilità di un’indipendenza economica e di una realizzazione professionale. Ma significa anche inserire nella società figure competenti e specializzate che possono mettere a disposizione le proprie conoscenze ed i propri servizi alla comunità.

Ad esempio in Eritrea, più precisamente ad Asmara, la Onlus sta portando avanti un progetto che ha tolto dalla strada cinquanta bambine che vivevano in situazioni di estremo disagio e le ha inserite in un programma scolastico di 3 anni. 35 allieve seguono oltre alla scuola, corsi supplementari di economia domestica e sanitaria che daranno loro ulteriori chance nella vita lavorativa.

Sempre in Eritrea la Fondazione Rita Levi-Montalcini ha permesso attraverso l’erogazione di 36 borse di studio di far accedere alla formazione di infermiere professionali 36 ragazze. Questa iniziativa è di estrema importanza in quanto sebbene l’Eritrea abbia strutture sanitarie abbastanza avanzate il personale medico e paramedico è insufficiente. La formazione infermieristica dunque si inserirà per supplire questa carenza, le donne potranno infatti mettere le conoscenze acquisite a servizio delle popolazioni fornendo assistenza sanitaria.

Giulia Menicucci – Fondazione Rita Levi Montalcini

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