Fondazione Caponnetto, 50 gang in città, Calleri: “Pericoloso sottovalutarle”

34° Vertice Antimafia, “Serve un salto quantico per un contrasto efficace”

Firenze – Se l’incontro con la stampa di oggi, 26 novembre, è l’antipasto di quanto si discuterà nel 34esimo Vertice Antimafia della Fondazione Caponnetto che si terrà nel capoluogo toscano sabato prossimo nella Sala Capitolare della basilica di Santo Spirito, il menù si promette davvero interessante. Partendo da Firenze ex isola felice, emergono 17 operazioni contro gruppi di criminalità organizzata e narcos in 11 mesi, la presenza di 40 – 50 gang sul territorio, una situazione di riciclaggio di denaro sporco più che preoccupante. Inoltre, la mappatura degli accadimenti criminali in città, che si basano su fonti aperte, rilevano un agosto caldo, due mesi duri fra settembre e ottobre, mentre a novembre i dati sono in leggero ribasso.

Una sintesi per dare l’idea di quanto sta succedendo in città, una città che fino a poco tempo fa si riteneva toccata solo occasionalmente dalle attività di stampo mafioso.

“A Firenze abbiamo avuto operazioni che hanno portato da sole 94 arresti – dice il presidente della Fondazione Salvatore Calleri – sequestri da 41 milioni. Senza andare nella provincia, abbiamo un numero altissimo. Per quanto riguarda gli accadimenti criminali fiorentini, fatto netto il risultato dalle difficoltà di individuarli dovute al cambio di regole della Cartabia, possiamo dire che i quartieri più caldi sono l’1, il 2, il 5, mentre il 4 e il 3 sono ancora relativamente tranquilli. Tuttavia a novembre gli episodi sono stati particolarmente pesanti, come quello avvenuto ieri a Novoli, dove una gang ha rapinato due ragazzi con un taser”.

Le gang sono un discorso particolare e complesso. “Abbiamo censito un numero di gang fra 40-50 a Firenze. Si tratta di gruppi non tutti uguali, si va poco più che bullismo alle bandillas, a gruppi che si possono con facilità trasformare in organizzazioni criminali. E’ necessario monitorare con attenzione le gang perché, col tempo, Firenze potrebbe produrre una forma mafiosa autoctona. Se la non si interviene , la criminalità di strada può evolversi in una forma di criminalità organizzata. L’esempio, quello di Svezia e di Marsiglia, dove la sottovalutazione delle gang ha portato a una evoluzione pericolosa verso la criminalità organizzata”.

Analizzare per capire quali sono gli scenari nuovi. “Il riciclaggio di denaro sporco nelle attività commerciali e immobiliari cittadine sta arrivando al punto di non ritorno, perché non ci si domanda da dove prendono i soldi le persone”.

Se questa è la situazione fiorentina, nel Vertice Antimafia di sabato, si discuterà del fenomeno a più ampio raggio. Anzi, il focus verrà messo sull’antimafia, o meglio, su come deve cambiare l’antimafia seguendo e se possibile anticipando l’evoluzione della criminalità organizzata. E senza dubbio è necessario parlare e attivarsi sul tema della cybermafia, ovvero della pervasività e competenza che le mafie hanno acquisito e stanno dimostrando nel maneggiare i nuovi strumenti tecnologici messi a disposizione dall’evoluzione scientifica. Tant’è vero che Calleri parla di Antimafia 4.0, e lancia una sorta di parola d’ordine, “All’antimafia oggi serve un salto quantico”.

In foto il presidente della Fondazione Caponnetto Salvatore Calleri e la consigliera Ornella Rosolino

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